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Francia, battaglia contro gli anglicismi in tv e nelle aziende

Creato il 09 dicembre 2013 da Digitalsat

Francia, battaglia contro gli anglicismi in tv e nelle aziendeShakespeare contro Moliere: in Francia è guerra agli anglicismi sempre più diffusi e usati nel linguaggio parlato e soprattutto in televisione. Tanto che il Consiglio superiore dell'audiovisivo (Csa) ha organizzato un convegno nel prestigioso College de France di Parigi dal titolo: 'Quale avvenire per la lingua francese nei media audiovisivi?'. Tra i partecipanti noti linguisti, intellettuali e responsabili di radio e tv, tutti intenti a trovare un modo per difendere al meglio la lingua di Moliere e limitare l'uso di termini anglosassoni. Per esempio, la principale emittente televisiva, France Television, «proscrive i termini stranieri quando c'è un equivalente in francese» e la convenzione del canale privato Tf1 prevede che «la società si sforzi di utilizzare il francese nei titoli delle trasmissioni» e che venga nominato «un consigliere per la lingua francese».
«L'idea - spiega Patrice Gelinet, membro del Csa e presidente della missione 'Lingua francese e francofonià - non è sanzionare chi usa gli anglicismi ma fare un quadro della situazione e aiutare i media a prendere consapevolezza dei loro obblighi in tema di difesa e promozione del francese». Secondo Alain Rey, lessicografo, linguista e consigliere editoriale per le Edizioni dei dizionari Les Roberts, «in passato il francese sapeva adattare in modo naturale un equivalente a un anglicismo come 'riding coat' in 'redingotè. Ma oggi purtroppo si ha la tendenza a mantenere l'anglicismo».
«Ficcare ovunque l'inglese ha un lato incredibilmente squallido - sostiene Erik Orsenna, membro dell'Academie francaise, una delle più antiche istituzioni d'Oltralpe, fondata nel 1635 dal cardinale Richelieu, con lo scopo di vigilare sulle regole e la purezza della lingua francese -. Si vuole essere alla moda, ci si sente tanto internazionali, ma in realtà si finisce per essere un pò sfigati». E aggiunge: «Mi viene il dubbio che quando si usano troppo spesso gli anglicismi sia perchè non si è troppo fieri del proprio francese». Una legge del 1994, la Loi Toubon, stabilisce che il francese «è la lingua dell'insegnamento, del lavoro, degli scambi e dei servizi pubblici» in tutto il territorio della Francia. E persino l'articolo 2 della Costituzione recita che «la lingua della Republique è il francese». Tanto che alcune aziende, come General Electric Medical Systems o Air France, sono state condannate per non aver tradotto in francese le istruzioni dei propri prodotti o i documenti per il personale.
Tra i settori più invasi dagli anglicismi, oltre a radio e tv, c'è anche quello della grande distribuzione, osserva il quotidiano Le Parisien, facendo l'esempio di diversi termini anglosassoni come 'drivè o 'city' ormai di uso comune nei supermercati. Il principale sindacato di Carrefour ha lanciato una petizione dal titolo «No all' 'inglesizzazionè di Carrefour» che ha già raccolto 1.500 firme. Vuole inoltre creare il label 'detto in francesè sul modello del 'made in Francè. E presto potrebbe sorgere una commissione per «promuovere l'utilizzo del francese in azienda»


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