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Francia, Italia, bonellidi: intervista all’Editoriale Cosmo

Creato il 04 marzo 2013 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

La Cosmo è una delle nuove realtà editoriali che si affacciano sul panorama fumettistico italiano, all’interno del difficile ma vivo mercato dell’edicola. In questa loro prima intervista ufficiale, i Cosmonauti (così si presentano per la nostra intervista) si raccontano a LoSpazioBianco.it, sul presente e sui progetti futuri, sul rapporto tra Francia e Italia e sulla crisi delle vendite.

Un benvenuto ai Cosmonauti sulle pagine di lsb!
Grazie è davvero un piacere. Un saluto a tutti i lettori e allo staff LSB.

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Siete una realtà nuovissima sulla scena editoriale italiana. Ci potete raccontare della vostra nascita e delle logiche alla base delle prime scelte editoriali?
Nasciamo con la voglia di pubblicare fumetti d’avventura di qualità, nel classico formato “popolare”, con un prezzo popolare, ma con una confezione che utilizza solo materiali di primissima qualità, sia come carta degli interni che come copertina che come inchiostro per stampare i neri. In un momento di recessione, con l’edicola che arranca e la rete che fatica, il prezzo basso e la qualità del prodotto ci sembrano le uniche discriminanti per riuscire a fare bene e guadagnarci, nei mesi, una piccola credibilità nella comunità dei lettori e appassionati. Inoltre il segmento della fumetteria e della libreria era già presidiato da altri player storici, non c’erano spazi ragionevoli. Non mancheranno sorprese anche in questo senso, ma per ora la nostra vocazione è edicolare. Nasciamo per essere mainstream, ma con un occhio ai gusti del fan hard core. Veniamo da lì, in fondo.

Avete puntato inizialmente sul fumetto francese, sulla falsa riga degli esperimenti condotti dalla Gp Publishing. Come è nata l’idea di portare nelle nostre edicole queste serie, 

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e come avete scelto quelle già proposte (Lester Cockney, Voyager, Giacomo C.)?
Pensiamo che sia necessario esplorare il genere avventuroso sotto varie sfaccettature, per accontentare un lettore tipo esigente ma fedele (come lo siamo noi), quindi cercavamo produzioni marcatamente fantascientifiche, o marcatamente avventurose/western, o marcatamente storiche. La scelta dei materiali originali deriva da riflessioni di varia natura, posto che i fumetti che pubblichiamo sono sempre realizzati da maestri del fumetto (punto) o da grandi artigiani che nulla hanno a che invidiare ai maestri o ai migliori artigiani italiani.
Ovviamente, la selezione verte anche sulla lunghezza delle serie, la disponibilità dei materiali (o dei diritti) e anche su prove tecniche per verificare che il passaggio dal colore al bianco e nero non penalizzi l’esperienza di lettura. Se mancasse una di queste condizioni, non presenteremmo l’opera. Il fatto di attingere alla Francia è una questione di opportunità: ci sono tonnellate di fumetti bellissimi che aspettano solo di essere presentati. Eccoci!

 Potete sviscerare meglio la divisione delle vostre opere per genere narrativo sulla base dei colori della costina? 
Blu è il colore della fantascienza o di vicende dove l’elemento tecnologico è presente, Giallo del western tradizionale, Rosso come la vicenda storica e Nero per gli speciali fuori serie. Ci sembrava un’idea sensata che aiutasse il lettore a capire cosa aspettarsi, al di là degli annunci ufficiali (avrete notato che siamo molto poco presenti sul web o sui social network, c’è ancora molto da fare).

Avete annunciato che a sostituire Lester Cockney sulla serie gialla sarà un’opera di Yves Swolfs, Black

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Hills, che avete racchiuso in un’ulteriore collana ombrello: West. Storie di Frontiera. In questa sottocollana pubblicherete solo fumetti di genere spiccatamente western, lasciando così la possibilità di usare la serie gialla per fumetti d’altro genere?
Il western è un genere di riferimento, quindi ogni qual volta troveremo un’opera che riterremo opportuno pubblicare sarà inserita nella Serie Gialla. Ovviamente non vogliamo “burocratizzarci”, quindi lasceremo spazio anche a vicende d’altra natura nel caso non avessimo a disposizione un western duro e puro, per capirci.

Quali sono i progetti futuri della casa editrice per le altre serie? Avevate parlato anche di volumi autoconclusivi. Potete farci qualche anticipazione top secret?
Il Vampiro di Benares di Bess fa esordire la Serie Nera (uno special di 160 pagine a 4,90 € contenente tutta l’opera), mentre possiamo annunciare e LE CHARIOT DE THESPIS del grandissimo Rossi, un’opera che ci piace da matti, naturale seguito di BLACK HILLS.

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Al di là delle voci incalzanti e della crisi, che situazione avete trovato per quel che riguarda il mercato delle edicole, guardando anche alla bocciatura che Gp ha fatto del suo reparto bonellidi-francesi?
Non conosciamo le motivazioni di GP e per prudenza non parliamo di cose che non conosciamo, soprattutto se riferite a competitor. L’edicola sta attraversando una fase che definire “complessa” è un eufemismo… c’è un calo del 20% sull’anno scorso, inutile far finta di niente. Stringiamo i denti e teniamo duro. Non c’è scritto da nessuna parte che fare fumetti renda ricchi. Noi cerchiamo la decenza e di rispettare le promesse. Poi se non ce la faremo… pazienza, ci abbiamo provato, con tanto cuore e tanta passione.

In generale, è una realtà che vorrebbe espandersi fino ad arrivare alla produzione di proprio materiale, o non è nei piani aziendali?
Prima dobbiamo consolidarci, cercando coi fatti di creare un rapporto con il pubblico. Se questo rapporto si creasse, con il tempo e i fatti, e il pubblico fosse abbastanza numeroso ci piacerebbe provare a proporre cose nostre, sì. Ma prima i fatti, poi le promesse. In fondo non si può dire che l’offerta manchi no?

Ringraziamo i Cosmonauti della disponibilità!
 Grazie a voi per lo spazio e l’opportunità. La prima intervista non si scorda mai!

 

Riferimenti:
Editoriale Cosmo: www.editorialecosmo.it

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