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Francia – prostituzione: in arrivo maxi-multe per i clienti

Creato il 05 dicembre 2013 da Stivalepensante @StivalePensante

Finora la prostituzione era legale ma non regolamentata, mentre rimangono illegali le attività organizzate come lo sfruttamento e il favoreggiamento.

La prostituzione nel mondo

La prostituzione nel mondo

L’Assemblea nazionale francese ha approvato la legge contro la prostituzione, che prevede il pagamento di multe di 1500 euro da parte dei clienti. Il testo, adottato con 268 voti favorevoli e 138 contrari, dovrà ora passare al Senato, dove il voto è previsto per giugno.

Voluto dal partito socialista al governo, il provvedimento punta a combattere la prostituzione secondo il modello svedese, ovvero colpendo i clienti e non le professioniste del sesso. La prostituzione non diventa illegale di per sé, sparisce fra l’altro il reato di adescamento, ma chi viene sorpreso a pagare in cambio di sesso dovrà versare una multa di 1500 euro o seguire un corso sulla realtà dello sfruttamento di cui sono vittime le prostitute. I recidivi dovranno pagare un’ammenda di 3.750 euro. Alla prostitute verrà offerto un sostegno per abbandonare la professione. Nel caso d’immigrate clandestine, saranno anche concessi permessi temporanei di residenza.

Il provvedimento è fortemente sostenuto da diverse associazioni femministe, riunite nel collettivo Abolizione 2012. Ma diversi gruppi per i diritti delle prostitute temono invece che la penalizzazione dei clienti finisca per spingere il mercato del sesso verso la clandestinità e un maggiore sfruttamento. Secondo i dati del ministero degli Interni, in Francia vi sono fra le 20mila e le 40mila prostitute. La stragrande maggioranza sono straniere, provenienti da Bulgaria, Romania, Cina, Nigeria e Brasile.

Contro il provvedimento si sono schierati anche alcuni intellettuali, riuniti nel “Manifesto dei 343 mascalzoni”. “Contro il sessualmente corretto, vogliamo vivere da adulti”, affermano i firmatari, che si dicono contrari al “sesso senza consenso”, ma reclamano il diritto a poter usufruire dei servizi a pagamento di professioniste. Promosso da Frederic Beigbeder – scrittore, editore e regista del film tratto dal suo libro “L’amore dura tre anni” – il manifesto vede fra i suoi firmatari Richard Malka, avvocato di Dominique Strauss Kahn, e Basile de Koch, marito di Frigide Barjot, assieme alla quale è stato protagonista delle marce contro il matrimonio omosessuale.

Il titolo del manifesto è volutamente provocatorio nei confronti del movimento femminista. Si tratta infatti di una citazione del “Manifesto delle 343 sgualdrine” che, su iniziativa di Simone de Beauvoir, fu pubblicato nel 1971 sul Nouvel Observateur in favore della libertà di interrompere la gravidanza. Lapidario il commento di Najat Vallaud-Belkacem, portavoce del governo e ministro per le Pari opportunità: “Le 343 sgualdrine chiedevano di poter disporre liberamente del loro corpo, i 343 mascalzoni chiedono di disporre del corpo degli altri”.

In altri paesi europei come l’Olanda, la Germania, la Svizzera e l’Ungheria la prostituzione è legale ed è un lavoro a tutti gli effetti. Infatti, le donne che decidono di intraprendere questo mestiere, chi per necessità, chi per scelta, devono necessariamente versare i contributi allo Stato e effettuare le visite mediche stabilite dal sistema sanitario del paese. Se da una parte troviamo l’estremizzazione del fenomeno, come la cosiddetta “Zona Rossa” di Amsterdam, dall’altra troviamo una nazione come l’Italia che, su questo tema, rimane storicamente ipocrita in ogni sua più piccola sfaccettatura.

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