Ibra e Thiago Silva, sul sito ufficiale del Paris Saint Germain
Sui loro stipendi il club potrebbe non pagare il 75% di tasse
NOTIZIE (Francia). Ultimissime calcio a carattere economico quest’oggi e, per i puritani del pallone come noi, nemmeno troppo positive. In Francia, infatti, dove da tempo è in atto uno stravolgimento economico che riguarda anche le società sportive, pare che proprio per i club si stia aprendo l’ipotesi di non dover pagare il 75% di tasse sugli stipendi superiori al milione di euro.
Come ricorderete, l’avvento di Hollande al governo transalpino coincise con la dichiarazione di “guerra” ai super-ricchi, ossia coloro i quali guadagnano più di un milione di euro all’anno, siano essi manager o, perchè no, calciatori. La notizia ebbe ancor più risonanza perchè apparsa in concomitanza con l’arrivo di Zlatan Ibrahimovic a Parigi, un acquisto che ancora oggi fa dello svedese il giocatore più pagato d’Europa con i suoi 12 milioni di euro all’anno.
La riforma economica non ha ancora trovato piena attuazione, e proprio mentre gli spettatori iniziavano a guardare con maggior ottimismo alle leggi francesi (e sempre più scetticismo a quelle del Fair Play finanziario dell’Uefa) ecco giungere le parole del ministro dell’Economia, Pierre Moscovici: “Stiamo svolgendo alcune valutazioni sulla possibilità di esentare le società di calcio da questa tassa – ha dichiarato – Abbiamo evidenziato come l’equilibrio dei club sia molto fragile”. Proprio perchè fragile, quindi, ecco che lo Stato apre alla possibilità di tutelare i ricconi di Psg e Monaco permettendo loro di spendere e spandere: “Sarà comunque una misura di carattere generale, non riguarderà solo il calco” si è affrettato a dire Moscovici, ma a quel punto sceicchi e russi stavano già stappando le bottiglie di champagne…. ovviamente francese.