La sua voce è versatile, a volte aspra, a volte tenera, con quel tocco di sensualità naïf che hanno le donne del suo genere. I testi sono in linea con la musica: profondi ma sempre accessibili, a volte ardenti ma mai volgari, dolci però mai stucchevoli. Francisca è ancora giovane, ma sembra aver le idee assai chiare. Madrid è una città con una grande tradizione musicale, un posto sempre difficile per chi è ad inizio carriera, ancor di più se uno ha il coraggio di cantare nella propria lingua, facendosi così capire al cento per cento e non nascondendosi dietro l’incomprensibile inglese.
Ma per la Valenzuela, ormai una delle stelle dell’attuale panorama cantautorale del suo paese, non sarà difficile vincere la sfida di conquistare la Spagna. Con le canzoni del suo ultimo CD, Buen Soldado, ed anche del precedente Muérdete la lengua, è riuscita ad emozionare, far ballare ed accattivarsi un pubblico che in gran parte non aveva, fino ad ora, mai sentito parlare di lei. E gli applausi sono stati tantissimi, fragorosi! Come non applaudire, del resto, una che conclude la sua performance con una cover di Folsom Prison Blues dell’immenso Johnny Cash?
Le tre fotografie inserite nell’articolo sono di Silvia Rueda González