"Le liste del Pdl mi fanno venire i conati di vomito, ci sono almeno 10 mignotte!" A scomodare quella che forse è la categoria di lavoratrici tra le più produttive ed infaticabili d'Italia che se fiscalmente regolamentata risolleverebbe il Pil nazionale, e allocarla nell'ambito delle istituzioni del Belpaese, ci pensò qualche settima fa Vittorio Feltri nel commentare le liste del Pdl prima del voto di febbraio. E oggi l'argomento "mignottocrazia" ritorna prepotentemente, con il suo rituale strascico di polemiche, ad occupare le prime pagine: "Queste troie che si trovano qui, in giro, nel Parlamento. E’ una cosa inaccettabile, inaccettabile. Farebbero di tutto, dovrebbero aprire un casino". Questo è il parere espresso da Franco Battiato.
Che il cantautore siciliano prestato alla politica non abbia peli sulla lingua ed esterni il suo pensiero un pò naif, così come gli viene, lo sapevamo già da un pezzo. Ma ora che all’attività di artista ha aggiunto quella di assessore al turismo della Regione Sicilia, la sua allergia alle regole e alle formalità lo porta nell’occhio del ciclone della politica. Al Parlamento europeo, dove è stato inviato per promuovere il turismo in Sicilia, pronuncia parole choc sulle «troie in giro per il Parlamento» italiano.
Un intervento assai poco istituzionale che arriva da Bruxelles, durante una giornata al Parlamento Europeo in occasione di un incontro istituzionale dedicato ai “Nuovi percorsi fra turismo e cultura in Sicilia”, e che vede Battiato costretto a correggere subito il tiro precisando che faceva riferimento esclusivamente alla precedente legislatura.
L’esternazione di Battiato ricorda tanto il testo di un suo pezzo musicale di qualche anno fa, quell’Inneres Auge in cui cantava:
“uno dice che male c’è a organizzare feste private
con delle belle ragazze
per allietare primari e servitori dello stato?
non ci siamo capiti
e perché mai dovremmo pagare
anche gli extra a dei rincoglioniti?”. Non appena le sue parole sono rimbalzate a Roma, apriti cielo, si è scatenata la polemica e il presidente della Camera, Laura Boldrini, è intervenuta per stigmatizzare "l'insulto" alla dignità dell'istituzione. Il coro di critiche degli "addetti ai lavori" è trasversale, condito da numerosi inviti alle dimissioni. Tanto da spingere il musicista a chiarire la sua posizione: "Mi dispiace che la mia frase sia stata travisata. Mi riferivo a passate esperienze politiche caratterizzate da una logica da mercimonio". Fatto sta che in molti, tantissimi cittadini italiani che guardano le istituzioni dall'esterno, la pensano allo stesso modo di Feltri e Battiato. Ovvero che ad occupare "certi posti" ci si arriva non solo per meriti personale, ma soprattutto a forza di... "spintarelle" e "compromessi". E questo, naturalmente, vale sia per le donne che per gli uomini!
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"Le liste del Pdl mi fanno venire i conati di vomito, ci sono almeno 10 mignotte!" A scomodare quella che forse è la categoria di lavoratrici tra le più produttive ed infaticabili d'Italia che se fiscalmente regolamentata risolleverebbe il Pil nazionale, e allocarla nell'ambito delle istituzioni del Belpaese, ci pensò qualche settima fa Vittorio Feltri nel commentare le liste del Pdl prima del voto di febbraio. E oggi l'argomento "mignottocrazia" ritorna prepotentemente, con il suo rituale strascico di polemiche, ad occupare le prime pagine: "Queste troie che si trovano qui, in giro, nel Parlamento. E’ una cosa inaccettabile, inaccettabile. Farebbero di tutto, dovrebbero aprire un casino". Questo è il parere espresso da Franco Battiato.
Che il cantautore siciliano prestato alla politica non abbia peli sulla lingua ed esterni il suo pensiero un pò naif, così come gli viene, lo sapevamo già da un pezzo. Ma ora che all’attività di artista ha aggiunto quella di assessore al turismo della Regione Sicilia, la sua allergia alle regole e alle formalità lo porta nell’occhio del ciclone della politica. Al Parlamento europeo, dove è stato inviato per promuovere il turismo in Sicilia, pronuncia parole choc sulle «troie in giro per il Parlamento» italiano.
Un intervento assai poco istituzionale che arriva da Bruxelles, durante una giornata al Parlamento Europeo in occasione di un incontro istituzionale dedicato ai “Nuovi percorsi fra turismo e cultura in Sicilia”, e che vede Battiato costretto a correggere subito il tiro precisando che faceva riferimento esclusivamente alla precedente legislatura.
L’esternazione di Battiato ricorda tanto il testo di un suo pezzo musicale di qualche anno fa, quell’Inneres Auge in cui cantava:
“uno dice che male c’è a organizzare feste private
con delle belle ragazze
per allietare primari e servitori dello stato?
non ci siamo capiti
e perché mai dovremmo pagare
anche gli extra a dei rincoglioniti?”. Non appena le sue parole sono rimbalzate a Roma, apriti cielo, si è scatenata la polemica e il presidente della Camera, Laura Boldrini, è intervenuta per stigmatizzare "l'insulto" alla dignità dell'istituzione. Il coro di critiche degli "addetti ai lavori" è trasversale, condito da numerosi inviti alle dimissioni. Tanto da spingere il musicista a chiarire la sua posizione: "Mi dispiace che la mia frase sia stata travisata. Mi riferivo a passate esperienze politiche caratterizzate da una logica da mercimonio". Fatto sta che in molti, tantissimi cittadini italiani che guardano le istituzioni dall'esterno, la pensano allo stesso modo di Feltri e Battiato. Ovvero che ad occupare "certi posti" ci si arriva non solo per meriti personale, ma soprattutto a forza di... "spintarelle" e "compromessi". E questo, naturalmente, vale sia per le donne che per gli uomini!
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