Dall’interno dei confini elvetici giungono nuovi segnali sui movimenti che potrebbe assumere il franco nel prossimo futuro a breve e medio termine. La banca centrale della Svizzera ha infatti scelto di lasciare invariata la misura dei tassi di interesse di riferimento nonostante l’aumento delle misure di stimolo operato dalla Banca centrale europea nel corso delle ultime settimane: una situazione che – a detta di molti analisti – potrebbe avere come risultato quello di rinnovare le pressioni rialziste sul franco svizzero nei confronti dell’euro.
Più nel dettaglio, la Swiss National Bank (Snb, la Banca centrale svizzera) ha scelto di mantenere fermo il livello del tasso di interesse sui depositi a -0,75 per cento, ed ha altresì indicato che continuerà a intervenire sul mercato valutario per indebolire la valuta del Paese, che – sostiene il banchiere – resta “significativamente sopravvalutata”. Contemporaneamente la banca centrale svizzera ha inoltre lasciato fermo tra -1,25 per cento a -0,25 per cento il margine di fluttuazione del Libor a tre mesi, in linea con le aspettative degli economisti.
“L’outlook economico globale è leggermente peggiorato negli ultimi mesi e i mercati finanziari restano soggetti alla volatilità” – hanno affermato dalle parti della Banca centrale svizzera, che ha poi riepilogato che per poter contrastare tale scenario sono stati introdotti “i tassi di interesse negativi” e l’istituto di credito ha ribadito l’intenzione di “intervenire sul mercato valutario”, due strumenti che servono “ad allentare le pressioni sul franco svizzero” – ha poi precisato l’autorità monetaria.
La politica dei tassi di interesse negativi ha come obiettivo principale quello di indebolire la domanda di valuta rendendola meno attraente per gli investitori esteri, che per lungo tempo hanno visto nel franco svizzero un bene rifugio soprattutto in periodi caratterizzati da un’elevata volatilità sui mercati internazionali, quali quelli peraltro ora in corso (un po’, fatte le dovute eccezioni e ricordate le opportune specificità, quanto accade con lo yen).
Rimane dunque di grande interesse cercare di comprendere cosa potrà accadere nel prossimo futuro a breve termine. Risulterà essere di significativa portata valutare le mosse dell’istituto banchiere centrale svizzero, che dovrà impegnarsi ancora a fondo per poter raggiungere il proprio obiettivo di orientare a dovere il cambio della propria valuta locale nei confronti delle principali controparti, all’interno di uno scenario internazionale, economico – finanziario, che non sembra offrire particolari certezze agli investitori e ai gestori delle politiche monetarie e valutarie europee.
Posts related to Franco svizzero, nuovi segnali di possibile indebolimento
Mercato Forex, con il trading online è alla portata di tutti, ma è uno strumento finanziario speculativo non adatto a tutti i risparmiatori
Obbligazioni in valuta, le opzioni di allocazione nella diversificazione valutaria di un portafoglio obbligazionario. Le valute principali. (Seconda e ultima parte)
Conti di deposito, successo anche tra gli over 50
Rendimenti conti deposito, cosa accade con il QE?
FOMC poco rilevante, ecco come reagiscono dollaro e euro
Mercato Forex, il tasso di cambio (prezzo di una valuta) e il rapporto tra le valute
Bond Ubs, quattro le emissioni in valute estere
Depositi overnight, dalla BCE arrivano tassi bancari negativi?