Francoforte e Milano le migliori
Molto bene Buzzi Unicem, ma il rialzo dell’indice è dovuto all’ottima seduta dei titoli bancari. Bene anche A2A, EGP ed Azimut. Debole il comparto del lusso.
Dati micro migliori delle attese e dati macro quasi disastrosi, un mix migliore non si poteva avere, insomma, perdonate la semplificazione forse eccessiva, si potrebbe dire: le aziende guadagnano e l’economia va male.
Ed allora le Borse non possono far altro che impennarsi, perché le Banche Centrali non smetteranno di “aiutare” l’economia, ma gli azionisti nel frattempo continuano a guadagnare. Sembra quasi un paradosso … e lo è!!!
I buoni dati di Morgan Stanley, ad esempio, il cui utile è aumentato del 60%, sono dipesi quasi esclusivamente dall’attività di trading, non vi ricorda qualcosa? Per esempio il 2008?
Contemporaneamente l’indice Fed di Chicago che monitora una serie di attività a livello nazionale, è drasticamente crollato in territorio negativo (-0,42) mentre gli economisti avevano previsto un risultato positivo (0,10).
Nel frattempo in Europa tutti sono convinti che l’affare Grecia non creerà alcuna turbolenza, insomma una cosa assolutamente indolore, ed allora i titoli bancari hanno sorretto il nostro indice principale mentre è stato debole il settore del lusso.
Il Ftse Mib (+1,25%), sospinto da Wall Street, va a terminare sul massimo di seduta, dopo che era finito in territorio negativo prima che fossero comunicati i dati macro statunitensi.
In vetta alla classifica oggi troviamo Buzzi Unicem (+4,63%) promossa da UBS che ha portato il tp a 16,50 euro (la chiusura odierna è stata 14,25 euro).
A seguire una sfilata di titoli bancari: BpM (+4,53%), Unicredit (+3,59%), Ubi Banca (+2,90%) e Intesa Sanpaolo (+2,48%).
Più contenuti i rialzi di Banco Popolare (+1,47%), Banca MPS (+1,39%), Mediobanca (+1,06%), mentre finisce in controtendenza Bper (-0,13%).
Dopo quattro ribassi di fila rimbalza A2A (+2,13%), e possiamo sempre parlare di rimbalzi per quel che riguarda Enel Green Power (+1,93%), Azimut (+1,88%), Luxottica (+1,86%) ed Stmicroelectronics (+1,53%).
Sul fondo invece troviamo Cnh Ind (-1,68%) che deve trovare un livello “ottimale” dopo alcune sedute estremamente volatili e con scambi nettamente superiori alla media.
Discorso analogo per Campari (-1,33%) al terzo ribasso di fila con quasi otto milioni di pezzi scambiati, forse potrà essere quota 7 euro una buona “base di atterraggio”.
Come anticipato poi, seduta debole anche per Tod’s (-0,77%) e Salvatore Ferragamo (-0,31%).
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro