Scritto da Walter O'Dim
![Frank Herbert VS Isaac Asimov... Fight! Frank Herbert VS Isaac Asimov... Fight!](http://m2.paperblog.com/i/274/2749242/frank-herbert-vs-isaac-asimov-fight-L-uzHSHP.png)
Non starò qui a citare ogni film tratto dai suoi libri, nè tanto meno parlarne, o qui si fa davvero notte,
ma dirigerò la vostra attenzione su una singola opera, Il Ciclo della Fondazione per l'appunto,
confrontandone la filosofia con quella di un'altra grande opera, senza la quale l'altra metà del Pop Sci-fi
non esisterebbe, e sto parlando dell'immortale Dune, di Frank Hebert.
Ultima confessione, così da consentirvi di capire la mia poca conoscenza di Asimov prima di questo libro: ero seriamente convinto che Avimov fosse il classico scrittore scientifico dalle ottime idee, ma un pò con lo scopino su per il culo, insomma, che la sua narrazione dei personaggi fosse noiosa e formale comequella di Lovecraft (amo Lovecraft per altri motivi, un giorno ne parlerò più approfonditamente).
Mai, mai pregiudizio fu più errato da parte mia, perchè non solo Asimov si è rivelato un buon conoscitoredella psiche umana (anche se forse lo trovo un pò troppo ottimista), ma riesce ad essere sardonico,moderatamente cinico, e a tratti anche sinceramente spiritoso, insomma, l'esatto contrario di quanto mi aspettassi, e adoro sbagliare in meglio.
![Frank Herbert VS Isaac Asimov... Fight! Frank Herbert VS Isaac Asimov... Fight!](http://m2.paperblog.com/i/274/2749242/frank-herbert-vs-isaac-asimov-fight-L-2o2EqN.jpeg)
In un futuro lontanissimo, il più grande scienziato di tutti i tempi, Hari Seldon, prevede che l' Impero
Galattico sia prossimo al crollo, a causa di diversi fattori: corruzione, lassismo, blocco del progresso
Seldon ha dato il via ad un nuovo tipo di scienza, la Psicostoria, che è l'unione della Matematica e della Psicologia/Sociologia, tramite complesse equazioni è possibile prevedere il futuro di una civiltà (ma non le azioni individuali); con questa disciplina prevede non solo il crollo dell'Impero, ma anche i conseguenti 30.000 anni di barbarie nella galassia.
Il crollo dell'Impero non può essere fermato, ma non tutto è perduto, Seldon ha infatti una soluzione al problema. Col benestare dell'imperatore, vengono istituite due Fondazioni, entrambe ai capi estremi della galassia, che dovranno consentire, nell'arco di 1000 anni, la nascita di un nuovo e migliore Impero Galattico, risparmiando così all'umanità nientemeno che 29.000 anni di barbarie.
Le vicende che ci vengono narrate riguardano la Prima Fondazione, che ha sede su Terminus, e nell'arco dei secoli è costretta ad affrontare molte di quelle che vengono definite Crisi di Seldon, cioè dei punti in cui letteralmente i governanti della Fondazione devono cavarsela da soli, altrimenti l'intero Piano Seldon fallirà.
Durante i secoli vediamo questo piccolo pianeta, Terminus acquisire sempre più potere, inizialmente popolato di soli scienziati, si è salvato dalla decadenza generale, ed espande il proprio controllo sui pianeti e le stelle vicine, dapprima con una sorta di religione scientifica, poi con l'Economia e la supremazia tecnologica.
I Secoli passano, e molti eroi di volta in volta salvano la Prima Fondazione dai pericoli più disparati,
ormai quasi tutta la galassia è sotto il dominio, o quanto meno l'influenza della Fondazione, tuttavia
nella polvere dei secoli, la gente si è dimenticata di quella fantomatica Seconda Fondazione che doveva trovarsi all'altro capo della galassia, e che nell'ombra aiuta la Prima nei momenti di difficoltà, ma solo per poter poi comandare il futuro Impero...
Trama complessa? Quella di Dune non è da meno:
Anche in Dune ci troviamo in un futuro lontanissimo, in cui (proprio come per Asimov) un Impero domina l'Universo conosciuto; diverse casate nobiliari tramano tra loro per ottenere sempre maggior potere, e non c'è potere maggiore di quello ottenibile sfruttando la produzione di una sostanza chiamata Melange, volgarmente conosciuta come la Spezia.
La Spezia è estremamente costosa, e comporta una forte assuefazione, ma in cambio essa allunga enormemente la vita, e può donare il potere della preveggenza al fruitore.
Fin qui non sembra comprensibile il perchè la Spezia sia così importante per l'Impero... e se aggiungessi che senza di essa il viaggio interstellare è impossibile?
I Piloti della Gilda Spaziale sono gli unici, tramite la Spezia che dà la preveggenza, ad avere la facoltà di condurre le astronavi nell'iperspazio, superando così le proibitive distanze siderali. Senza il commercio non ci sarebbe vita, senza la Gilda non ci sarebbe commercio (o guerra, perchè anche gli eserciti necessitano di esser trasportati), senza Spezia non ci sarebbe la Gilda...
Insomma, chi controlla la Spezia, controlla l'Universo!
Il solo luogo dove questa sostanza può esser raccolta è il pianeta Arrakis ("Dune" per i nativi), e la
storia ha inizio nel momento in cui la casata Atreides ottiene l'onore e soprattutto l'onere di sostituire
l'odiata casata Harkonnen nella gestione del pianeta, esponendosi così a mille pericoli.
...consiglio invece la mini serie TV Dune, il destino dell'Universo(2000), niente male!
Spero che la visione dell'adattamento diretto da David Lynch abbia aiutato la metabolizzazione di questa sfilza di nomi, in ogni caso, qual'è il tratto comuni fra queste due opere?
Secondo il mio parere, al di là di ogni trama, il cuore di entrambe le storie va ricercato nell'animo umano; può l'Umanità trovare finalmente il suo posto nell'Universo? Può l'Uomo liberarsi dalle catene che, insite nella sua stessa natura, lo portano all'autodistruzione?
Cercate di perdonarmi, ma le risposte che i due autori danno a queste domande sono Spoiler , per cui continuate la lettura con coscienza.
Arriviamo dritti filati ai finali delle due storie, senza parlare delle lunghe peripezie che hanno portato
alle conclusioni che ora vi rivelerò: in entrambe le opere l'umanità viene a contatto con una civiltà
robotica, in entrambi i casi scoppia un conflitto (nel caso di Asimov è al livello spionistico, non militare come con Herbert), e in entrambi i casi l'esito di questa guerra porterà alla salvezza del genere umano.
Fin qui le analogie consentono un interessante confronto: per Herbert, l'uomo salva se stesso ottenendo, assimilando la coscienza/conoscenza delle macchine, e in questo modo evolversi in qualcosa di migliore.
Secondo Asimov invece, l'uomo non può salvare se stesso e ha bisogno di esser governato nell'ombra dai robot affinchè l'umanità possa prosperare.
Un mondo di analogie per due finali completamente contrastanti, e che, nel caso di Asimov, mi hanno lasciato con l'amaro in bocca, perchè contrariamente a tuuuutti gli altri racconti dell'autore, non
vedevo fino all'ultimo nemmeno l'ombra di un'intelligenza artificiale, e gli umani sembravano davvero pronti a farcela con le loro forze, a lottare fino all'ultimo per difendere la loro indipendenza, ma solo per fallire miseramente...
Maledetto Asimov! Ti ammiro, ma stai facendo rosicare quest'umanista come un matto! Herbert invece mi ha dato una maggiore soddisfazione. E per voi? Siete inquietati da questi finali così atipici? Ma soprattutto, possiamo giungere alla conclusione che a seconda di quale finale si preferisca, si abbia o no ancora fiducia nell'umanità?