Frank Sherwood Rowland (28 giugno 1927 – 10 marzo 2012)

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   Sabato scorso, 10 marzo, è scomparso Frank Sherwood Rowland, chimico statunitense, Premio Nobel per la chimica nel 1995 insieme a Paul Crutzen e Mario Molina per il lavoro sulla chimica dell’atmosfera, in particolare riguardo alla formazione e la decomposizione dell’ozono. La ricerca di Rowland già negli anni ’70 aveva posto sotto esame i gas derivati dai composti organici prodotti dall’uomo che, in combinazione con le radiazioni solari, si decompongono nella stratosfera, rilasciando atomi di cloro e monossido di cloro in grado individualmente di distruggere un gran numero di molecole di ozono. La ricerca di Rowland e Mario Molina fu pubblicata su Nature nel numero del 28 giugno 1974, Vol. 249, il titolo dell’articolo era Stratospheric sink for chlorofluoromethanes: chlorine atom-catalysed destruction of ozone [1], e fu praticamente l’inizio di ulteriori ricerche scientifiche che confermarono il contributo dei clorofluorocarburi al buco dell’ozono. Già nel 1978, come conseguenza di queste ricerche, gli aerosol furono banditi dagli Stati Uniti. Rowland è da considerarsi un vero benefattore per l’umanità, il suo lavoro ha gettato le basi per salvaguardare non solo lo stato dello strato di ozono, ma anche e soprattutto la nostra salute.

mvg

[1] http://www.nature.com/nature/journal/v249/n5460/pdf/249810a0.pdf

http://www.latimes.com/news/obituaries/la-me-sherwood-rowland-20120312,0,1170560.story