L’orso che non lo era di Frank Tashlin è un libro decisamente curioso, a partire dal titolo. L’orso che non lo era? Che non era cosa? Un orso, naturalmente.
Il protagonista di questa storia è un orso con tanto di pelliccia, appena uscito dal suo letargo invernale. Solo che nessuno se ne accorge e tutti, con la mente e gli occhi chiusi dai loro preconcetti, cercano di trasformare l’orso in qualcosa che non è. Come finirà la vicenda? Su internet è disponibile il cartone animato realizzato a partire dal libro. Per vederlo (in inglese) basta cliccare su questo link: http://www.youtube.com/watch?v=cq0a5JTSGvU
La presentazione della casa editrice:
C’era una volta un Orso che un giorno, era un martedì, si rintanò in una caverna nel bosco per il suo lungo sonno invernale. Ma quando a primavera riaprì gli occhi… niente più alberi, niente più erba, niente più fiori – tutto attorno c’erano solo capannoni, macchinari, ciminiere e un grande recinto, quello di un’immensa fabbrica tirata su alacremente nel corso del suo letargo. Ha inizio così una lunga trafila che porterà l’Orso, scambiato per un operaio scansafatiche, a scontrarsi col Caporeparto e poi «a rapporto» dai vari superiori, fino al presidente della fabbrica – lui sempre a ripetere che è un orso, e tutti gli altri a insistere furibondi che è solo «un babbeo col cappotto di pelliccia e la barba da tagliare» in cerca di scuse per sottrarsi alla catena di montaggio. Una brillante fiaba moderna che reca intatta nel tempo la capacità di parlare a piccoli e grandi, poiché a misura dei loro sguardi sa farsi burla esilarante, inno alla libertà, celebrazione degli istinti, parodia dell’ottusità, elegia della natura… e via leggendo. Una storia che sa mescolare una vena comica e malinconica, sulle orme del Chaplin di Tempi moderni, a quella demenziale dei migliori cartoni animati d’annata, grazie alla levità del tratto di un autentico maestro tanto della commedia che del disegno d’animazione.
L’autore: Frank Tashlin
Frank Tashlin (1913-1972) è stato uno dei primi cartoonist americani. Nato nel New Jersey, ben presto si trasferì a Hollywood, dove nel 1932 cominciò la sua brillante carriera negli studi di animazione della Warner Bros, di Leon Schlesinger. Passato nella squadra di Walt Disney nel 1938 e poi alla Columbia Pictures, a metà degli anni quaranta decise di smettere l’attività di cartoonist e di darsi al cinema, come sceneggiatore di commedie. Le sue collaborazioni più riuscite furono con i fratelli Marx, Bob Hope e soprattutto Jerry Lewis, per il quale scrisse sei dei suoi film divenuti veri e propri cult. A quel medesimo periodo risale la creazione del suo L’orso che non lo era (1946), una piccola gemma di comicità, nonsense e malinconia che Tashlin diceva «è per me speciale e prezioso» e che vent’anni dopo traspose in un piccolo film d’animazione per la Mgm, rimasto un classico del genere e oggi gettonatissimo in rete.
Le immagini del libro con il breve testo letto in inglese:
Il volumetto è piccolo, una sessantina di pagine illustrate in bianco e nero e dal testo molto scarno. Quelli che non sono scarni sono i contenuti, divertenti, surreali e capaci di far riflettere. Perché a tutti può capitare di non riuscire a far capire che siamo davvero degli orsi.
È un libro per bambini, ma solo se lo è anche Il piccolo principe. Il piccolo principe si può leggere e amare da bambini ma anche da adulti, e lo stesso vale per quest’incantevole opera di Frank Tashlin.