Frankenstein(1818, tit. or.Frankenstein, or the Modern Prometheus) è uno dei romanzi più famosi della letteratura protoottocentesca e non solo. Sarà una suggestione, ma è anche un romanzo straordinariamente al femminile, con tratti anche di commovente freschezza e ingenuità: l'intelligenza del mondo che ne emerge è quella di una donna, ma anche quella di un delicatissimo momento di passaggio. Forse perché l'autrice,Mary (Godwin) Shelley(Londra 1797-1951), non era solo figlia d'arte (sua madre era una femministaante litteram, suo padre un filosofo), ma anche la moglie - e poi curatrice dell'opera - di uno dei più importanti poeti della cultura inglese, Percy Bysshe Shelley. Questi, che aveva inserito la donna in uno dei più importanti circoli poetici del romanticismo, proseguirà su ispirazione della moglie, riscrivendo una tragedia perduta di Eschilo, ilPrometeo liberato
L'opera è così densa, che mi sembra una semplificazione quella con cui la Shelley in persona riconduce il suoFrankenstein al clima e alle atmosfere del romanzo gotico, alla stessa cultura cimiteriale da cui aveva tratto origine buona parte della letteratura romantica europea (non ultimo, il carme Dei sepolcri di Foscolo). Intanto è un romanzo a più voci: c'è la voce dell'esploratore Walton, che racconta il suo viaggio e l'incontro con un uomo; poi il racconto di questi, Frankenstein, appunto, e della nascita della sua creatura. Infine, il monologo della creatura stessa e il dialogo tra i due si incuneano nel cuore dell'opera per dare sostanza e ritmo alla seconda parte. Chiunque legga davvero il romanzo, rimarrà sorpreso dalla quantità di sentimenti e di affetto che trapelano dalle sue pagine e dalla carne del mostro: è la storia dell'amore deluso, della vendetta di chi non è stato né capito, né amato nonostante la sua dedizione e la spaventosa avidità di vita
Il passaggio dalla cultura illuministica (e in particolare rousseauiani) a quella romantica, con tanto di paesaggi naïf dei dintorni (guarda caso) ginevrini, poi inglesi, quindi polari, si avverte a ogni piè sospinto: la nobiltà originaria, l'aristocrazia naturale e un po' manichea della bellezza, l'importanza della dimensione sociale, ma anche la corruzione delle forme e dell'animo, perfino di quello più obbrobrioso, conferiscono corpo e sostanza a una storia splendida e avvincente. Ma è forse il senso del creare che alimenta la parte filosoficamente e culturalmente più intensa del romanzo: una creazione che è insieme quella divina (vista dal lato del creatore e dal lato della creatura) e quella dell'artista, alle prese con la sua opera. Di che natura è, quest'opera? Qual è la sua forma? Da dove trae origine e qual è il suo destino?
Frankenstein è un'opera straordinaria, pur nell'incompiutezza delle sue risposte, un'opera femminile dell'ozio più elegante e raffinato, a suo modo anche un romanzo-conversazione, sincero nello spirito, di passionalità adolescenziale. La Shelley, ventunenne al momento dell'uscita, dà uno spaccato di questo mondo che cambia, dove l'arte diventa scienza e la scienza raccoglie la scintilla, il fuoco dell'arte. Eppure, la fiaccola di Prometeo - tanto la conoscenza quanto la scienza - non sembra l'unica ad aver animato la sua opera: c'è, certo, l'interrogarsi dolorosissimo sulla responsabilità del creatore per la sua creatura, già in Eschilo, ma c'è dietro anche la sofferenza di un Hercules patiens, la sopportazione delle proprie pene da parte di un uomo votato dalla nascita a subire un - più o meno illegittimo - titanismo.
La dimensione etica e quella religiosa non prendono il posto del racconto, ma non si può negare che il racconto ne sia pregno: il bello di un classico come Frankenstein è che si riesce a pensare mentre si sta ascoltando una storia che è romanzo-romanzo, per noi un archetipo del genere e della forma del gotico. Forse un gusto moderno taglierebbe alcune pagine, a me sembra che Frankenstein di Mary Shelley sia bello così, anche quando indugia, o direi anche "rallenta": ha grazia, intelligenza, profondità. Puro spasso intellettuale.Pubblicato da Roberto Oddo a 4:21 PM