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Frankenweenie

Creato il 05 ottobre 2013 da Lafirmacangiante
(di Tim Burton, 2012)
FRANKENWEENIEFinalmente può ricominciare il processo di pacificazione tra me e Tim Burton. Dopo essermi sorbito delle porcherie immonde come Pee-Wee's big adventure, Alice in Wonderland, La fabbrica di cioccolato o Il pianeta delle scimmie, con questo film di animazione in stop-motion il regista visionario riesce finalmente a centrare il bersaglio. E mi viene il dubbio che ormai Burton sia più a suo agio con la plastilina che non con gli attori in carne e ossa... come dite? E allora Johnny Deep dove lo metti? Non ve lo dico neanche dove andrebbe messo, ma perché poi? Johnny Deep è ancora fatto di carne e sangue? Ah, non è di plastilina pure lui? Ma siete sicuri? Io sono abbastanza convinto che muovano in stop-motion anche lui, è per quello che con la Vanessa, si insomma... vabbè.
Dicevamo, Frankenweenie. Bello, mi è piaciuto davvero questo. Allora, l'idea è vecchia di quasi trent'anni ma buona. Forse è buona proprio perché vecchia di trent'anni, risalente a un'epoca in cui il regista non conosceva ancora attori di plastilina e non sfornava... vabbè, lasciamo perdere.
Nel lontano 1984 un giovane Victor Frankenstein versione burtoniana faceva la sua comparsa in un bel cortometraggio live action che conteva in nuce già tutti gli elementi che, una volta sapientemente espansi, avrebbero contribuito alla creazione dell'omonimo film d'animazione del 2012. Come se una creatura morta e sepolta venisse riportata in vita mediate un sacrilego esperimento. Che poi è proprio quello che il giovane Victor fà al suo cane e suo unico amico: lo riporta in vita dopo che il povero Sparky perde la vita a causa di un incidente d'auto.
Grazie alle nozioni apprese durante il corso di scienze dal professor Vincent Price... pardon, dal professor Rzykruski, Victor mette in atto un esperimento del tutto simile a quello effettuato dal suo più illustre omonimo per riportare in vita la creatura. L'esperimento riesce ma la notizia trapela nella piccola cittadina di New Holland, tutti gli strani stranissimi bambini del vicinato tentano allora di impossessarsi della stessa conoscenza di Victor in modo da poter effettuare l'esperimento migliore, quello che consentirà loro di vincere il concorso scolastico di scienze.
Il livello tecnico è al solito eccezionale, forse anche qualcosa di più. Vedere questi pupazzetti che trasmettono ogni sorta d'emozione con uno sguardo è strabiliante. Ci si può perdere nell'ammirare dettagli e particolari perfettamente ricostruiti che creano uno scenario da provincia americana anni '60 (o fine '50?) davvero favoloso. Le auto, i vicoli, gli steccati, gli edifici, i prati... tutte meraviglie per gli occhi virate in un bianco e nero intenso e avvolgente.
La storia, breve, fila liscia come un piccolo gioiellino dell'horror classico, quello più datato. Un horror adatto a tutti, grandi e piccini (magari non troppo piccini) che omaggia con garbo tutta l'iconografia classica del genere da Dracula e ovviamente Frankenstein fino ad arrivare ai kaiju giapponesi. Non mancano i sentimenti della prima adolescenza, il sentirsi diversi (tra diversi in questo caso) e un po' soli, la perdita e l'amore incondizionato per le creature innocenti. Spero davvero che questa sia la via per un ritorno del Burton migliore, in fondo la prova del nove non dovrebbe farsi attendere troppo.
FRANKENWEENIE

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