Secondo le risultanze delle indagini, i due dirigenti pubblici, redigendo nel 2009 una determinazione di alienazione ideologicamente falsa, avrebbero curato, per conto del Comune di Frascati, la vendita di un terreno, di proprietà di quel Comune ma sito nel territorio di Roma Capitale, zona Anagnina, della superficie edificabile di mq. 205.817, già sequestrato dagli stessi Carabinieri del Nucleo Investigativo di Frascati lo scorso 1 giugno 2011, senza alcuna procedura di evidenza pubblica e ad un prezzo inferiore rispetto al reale valore (come accertato da consulente tecnico nominato dalla procura inquirente).
I beneficiari dell'atto di compravendita furono delle società private (i cui legali rappresentanti risultano indagati nell'ambito dello stesso procedimento penale).