Magazine Diario personale

Fratelli di Trenitalia

Da Doppiogeffer @DoppioGeffer
".....grazie per aver scelto Trenitalia."
Perchè,ci son altre opportunità?
No,dico,ci son altre compagnie che mi permettono di viaggiare su comodissimi vagoni risalenti ai primi del '900? Se ci sono ditemelo,così finalmente provo l'ebrezza di un treno in orario.
Ok,parlare "male" di Trenitalia è come sparare sulla Croce Rossa,che non so cosa diamine significhi,ma fa tanto battuta da comico intellettuale.Viaggi in treno;odissee dove al posto delle sirene hai una gracchiante voce che esce da gli altoparlanti.
Sinceramente non so cosa voglia dire viaggiare sulle Frecce Rosse che tanto velocemente uniscono il Nord Italia,ma di viaggi con Trenitalia ne ho fatti davvero tanti. Ed ogni volta è sempre una nuova emozione.
Dalle gite a lungo raggio al pendolare per Catania,ho sempre avuto il piacere di posare il mio morbido e cellulitico sedere sui loro sedili. E non solo; mi son seduta su gli scalini che dividono i vagoni,sui braccioli,su una valigia,in braccio ad una amica,su quella specie di sgabello posto proprio davanti il bagno....oppure,ho potuto constatare il ristagno di liquidi alle caviglie percorrendo trenta e più chilometri comodamente pressata tra la gente che,in piedi,stava come le sardine in scatola,inebriandomi nel frattempo dei più classici profumi del treno.
Ebbene sì,i treni hanno i loro odori. Talvolta di gabinetto sporco,di freno bruciato misto a catrame,di ascelle pezzate o di chissà cosa diamine è successo lì dentro che non ci basterebbe un treno merci di Arbre Magique per celarli.
Ma,tra tutto ciò,la cosa più bella dei treni è proprio la gente che li popola. I viaggiatori occasionali e non,i pendolari e i turisti,i controllori e i macchinisti. E,modestamente,li ho conosciuti tutti. 
Escludendo i turisti stranieri (con quei loro bellissimi outfit pieni di colori mescolati a cavolo,calze con scarpe aperte e cappelli da cowboy) che riempiono i vagoni di slang stranieri e flash delle loro macchine fotografiche,i migliori restano gli autoctoni. I siciliani e gli italiani in genere.
Come la famiglia napoletana che,elencando tutti i santi partendo da S.Gennaro,discuteva con nonchalance delle varie malattie capitate al povero zio Peppino,alla povera cugina Assunta e alla povera signora Esposito con tanto di minuziosissime descrizioni della  relativa sintomatologia,prognosi e terapia farmacologica.
Oppure,come le due arzille vecchiette che alle otto del mattino chiacchierano di sughi,ragù e arrosti vari,intercalando di tanto in tanto un commento sulle nuovissime calze contenitive appena acquistate.
O,come le due studentesse che già di prima mattina han l'argento vivo addosso,parlando di tutto contemporaneamente. Dal fidanzato all'amica,dal prof alla materia,dallo shopping a quante volte son andate di corpo facendo tranquillamente nomi e cognomi delle persone citate, incuranti della possibilità di aver come vicino di seggiola qualcuno che conosca uno dei nominati.
Altra tipologia di persone presenti sui treni sono coloro i quali si ostinano a parlare al telefono anche se si è in galleria. Ora,già i telefoni non prendono facilmente all'aria aperta e a due centimetri dal ripetitore....possono dunque prendere in galleria? NO.
E allora perchè cavolo ti ostini a tenerlo attaccato al tuo orecchio urlando a squarciagola "PRONTOOOO,OHHHH,MI SENTI???" disturbando gli altri? Non è che il tuo interlocutore è diventato sordo,eh. E' che non ti prende il telefono, pirla!Ovviamente,quando il telefono finalmente decide di dar segni di vita,continuano indisturbati a parlare del più e del meno con un tono di voce superiore al limite tollerabile,rendendo partecipi della colazione fatta in precedenza o della meta del viaggio tutti i presenti.
Loro antagonisti in quel che è il viaggiare in treno sono i dormiglioni; uomini o donne,giovani o vecchi,appena poggiano il capino sul poggiatesta del sedile cadono in un sonno comatoso.
Bocca semiaperta,braccia incrociate sotto il seno/sotto i pettorali che furono,e respiro pesante. Taluni arrivano a deliziare i compagni di viaggio con rumori vari provenienti dalla bocca (e non solo),adornandosi di un leggero rivolo di bavetta all'angolo della bocca.Di tutt'altro stampo,invece,sono coloro che passano il tempo osservando tutti. Ma tutti tutti eh,senza esclusione di colpi. E tu,che sei tra gli osservati,ti senti in imbarazzo o,nella peggiore delle ipotesi,inizi ad elucubrare film mentali apocalittici dove lui/lei che ti osserva è in realtà un/a maniaco/ninfomane pronto/a a saltarti addosso appena scesi dal treno.
Altrimenti ci sono i mentalmente assenti,cioè coloro che trascorrono le ore di viaggio a disposizione leggendo o ascoltando musica fregandosene di chi si trova al loro fianco.
Infine,il migliore di tutti i compagni di viaggio possibili ed immaginabili. Lui che allieta la tua esistenza da pendolare,lui che rende interessante quel percorso obbligatorio: il rompiballe.
Per quanto la definizione "rompiballe" racchiuda in sè ambo i sessi,qualsiasi età e  titolo di studio in possesso,la sottoscritta ha avuto la spiacevole fortuna di incontrare un  maschio rompiballe DOC.
Trentanni circa. Capelli tirati all'indietro grazie ad un chilo di gel,camicia con le maniche arrotolate fino ai gomiti,cravatta e jeans aderente. In più un anello più pesante di lui al mignolo sinistro,il tablet nella mano destra e un paio di occhiali da vista con lenti a fondo di bottiglia.Insomma,un finto manager.
Cosa m'ha fatto mai per esser tacciato con l'epiteto di rompiballe?
Niente di così assurdo. S'è semplicemente intromesso nelle discussioni di prima mattina e dopo solo quattro ore scarse di sonno da parte mia.
Scena: ore 7:05 del mattino. Seduta al mio posto vicino una conoscente. Nei sedili a lato,il rompiballe che c'osserva in silenzio mentre tiene accavallate le sue rachitiche gambine per permettere al suo piede mocassino-munito di ciondolare allegramente in mezzo allo stretto corridoio tra i posti a sedere.
I:<<Perciò,dove ti sei iscritta?>>
C:<<A Scienze della formazione.>>
I:<<Bella! Come ti stai trovando?>>
C:<<Bene...>>
Rompiballe:<<Ah,ma Scienze delle formazione è facile.>>
I:<<Prego?>>
R:<<No,dico,è facile. Il mio amico Maurizio l'ha frequentata e pur non "mangiando scuola" s'è laureato in tempo.>>
I:<<Buon per lui....>>
R:<<E tu che la frequenti sei in regola?>>
C:<<Beh,diciamo di sì...>>
R:<<Ah,ma allora non sei in regola! Ma è una facoltà per babbei suvvia!>>
I:<<Scusi,ma chi l'ha interpellata?>>
R:<<Nessuno,ma siam vicini di viaggio ed è carino parlare tutti insieme.>>
I:<<Secondo quale logica?>>
R:<<La mia!>> (faccia "sorniona" per non dire altro).
C:<<Senta,son discorsi tra di noi.>>
R:<<Embè? Invece tu che facoltà fai?>>
I:<<Intanto mi dia del lei. Comunque non sono affari che la riguardano.>>
R:<<Mamma mia che acida! A guardarti sei una di quelle che fa Filosofia...o Lettere. O Lingue!>>
I:<<Anche stesso cosa le serve saperlo?>>
R:<<Per fare conversazione.>>
C:<<La stavamo già facendo per i fatti nostri.>>
R:<<Uhh,come il programma su Rai1! O è Rai2?>>
I:<<Ma tra tutti quelli a cui può dar fastidio in questo vagone,perchè ha scelto proprio noi?>>
R:<<Perchè il signore davanti a me dorme! E perchè sembravate simpatiche!>>
Se non fosse stato per il controllore e per il fatto che aveva il biglietto di tre giorni fa,molto probabilmente sarei arrivata a prenderlo a sberle. O percuoterlo con il libro di Chimica Fisica. O a buttarlo giù dal finestrino mentre il treno accelerava.
Oppure la mia amica l'avrebbe "formato" a dovere.
Quasi quasi,avrei preferito rincontrare il vecchietto terrorizzato all'idea di non riuscire a scendere ad Acireale.
Ma quanto son interessanti i viaggi in treno se si ha ancora la forma del cuscino stampata sul viso?

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