In età scolare, può succedere di dover affrontare la frattura di un dente definitivo, spesso causata da traumi: impatto con elementi esterni (dovuti all’attività sportiva, al gioco, a cadute) o masticazione di alimenti troppo duri, sono le cause principali in grado di danneggiare l’integrità dentale durante l’infanzia e la pubertà (più rari sono i casi di fragilità dentale congenita).
Le tipologie di fratture possono essere molteplici, diverse per intensità e locazione: non sempre il dente arriva a spezzarsi visibilmente, sebbene il tessuto interno e la radice del dente fratturato possano risultare gravemente danneggiati.
Molti genitori si chiedono casa fare in queste situazioni: ricorrere al dentista e ad un’eventuale ricostruzione è un passo necessario?
Possiamo solo rispondere: assolutamente sì, sia nell’adulto che nel bambino.
Come abbiamo accennato, alcune tipologie di fratture non sono visibili e i sintomi ad esse correlati apparire modesti: dolore tenue o incostante, sanguinamento e gonfiore di lieve entità, leggero aumento della sensibilità dentinale o gengivale. Tuttavia, queste manifestazioni contenute possono nascondere compromissioni importanti e portare, nel corso del tempo e senza l’adeguato intervento da parte del dentista, alla rottura definitiva del dente.
La ricostruzione del dente fratturato, laddove necessaria, deve essere effettuata tempestivamente: lo smalto dentale infatti, non ricoprendo più interamente il dente, lascia i tubuli dentinali scoperti. Attraverso questi ultimi, può verificarsi la contaminazione batterica della polpa dentaria e di conseguenza il rischio di necrosi (morte) della stessa. Con la necrosi della polpa, si rende necessaria la devitalizzazione del dente.
Un altro dubbio molto diffuso, riguarda la capacità di resistenza della ricostruzione e il risultato estetico.
Le ricostruzioni possono durare mediamente da qualche anno (4-5) fino a molti anni (10 circa) in funzione della locazione del dente, delle sue dimensioni, dei successivi traumatismi masticatori o indiretti.
Si possono attuare ricostruzioni locali in composito o in ceramica, applicate con la tecnica adesiva, per fratture di piccole dimensioni, oppure avvalersi delle faccette in ceramica integrale.
La corona protesica in ceramica invece, può risultare necessaria a fronte di fratture più estese, oppure essere applicata successivamente per rinforzare il dente trattato, ottenendo migliori risultati a lungo termine.
L’utilizzo di materiali di elevata qualità come la ceramica integrale oppure resine o compositi di nuova generazione, consentono di ottenere risultati di valore dal punto di vista estetico.
Un ultimo dubbio riguardo al trattamento del dente fratturato riguarda l’implantologia: è una soluzione definitiva al problema della ricostruzione? A partire da quale età è possibile ricorrevi?
E’ possibile effettuare un impianto dentale soltanto a fine crescita scheletrica, ossia intorno ai 18-19 anni. Ricordiamo tuttavia che l’implantologia rappresenta una soluzione d’eccellenza laddove il dente naturale non sia più recuperabile. In caso contrario è necessario attuare tutti gli sforzi professionali per la cura e il mantenimento dello stesso all’interno del cavo orale.