Riassunto dell’antefatto: Rai4, uno dei canali del servizio pubblico sul digitale terrestre, manda in onda al mattino la serie tv Fisica o chimica, un teen drama dai contenuti forti (scene di sesso, omosessualità, rapporti tra professori e alunni). Francesco Borgonovo, caporedattore di Libero, stronca questa scelta con un pezzo sul quotidiano diretto da Maurizio Belpietro (“Porno Rai in fascia protetta: droga, sesso, ammucchiate“) e solleva il caso: la serie, suggerisce l’autore, andrebbe spostata almeno al fuori dalla fascia protetta.
Apriti cielo: il giorno dopo la Rai effettivamente decide lo spostamento del telefilm, ma il direttore di Rai4 Carlo Freccero - per così dire – “non la prende tanto bene“. Contattato dallo stesso Borgonovo, infatti, mette in scena una telefonata delirante: oltre 8 minuti pieni di insulti e parolacce. “Fascisti, siete un giornale di merda, mi censurate, ma io vi mando i forconi sotto la redazione”, “il tuo articolo di merda“, “è una serie pedagogica, cretino”, “fate come la Lei, prendete ordini dai cardinali pedofili“ e altre espressioni poco eleganti (rivolte anche al direttore generale Rai Lorenza Lei). Borgonovo, però, sta registrando la chiamata e decide di pubblicarla online sul sito di Libero per mettere alla berlina l’aggressività inconsulta del fumantino dirigente della Rai.
Il video, naturalmente, rimbalza a lungo sui social network. Il giorno dopo, però, la doccia fredda: sui maggiori quotidiani, spesso decisamente lesti a riprendere notizie del genere dando a queste ultime anche uno spazio piuttosto ampio, praticamente non c’è traccia dell’accaduto. Solo dopo diverse ore compare qualcosa sul sito di Repubblica e del Corriere, mentre il Fatto Quotidiano affida la vicenda a un commento di Marco Lillo.
“Indifendibile. Carlo Freccero è un genio della tv, un amico che ha partecipato alla riunione nella quale è stato fondato il nostro giornale riempiendola di idee e passione, un uomo che per decenni ha fatto la televisione e che oggi dirige una delle reti più innovative del panorama italiano. Ciò non toglie che la sua telefonata a (…) Libero sia indifendibile. Per il tono arrogante e minaccioso, per il richiamo al rapporto personale con il direttore di Libero, per i termini usati e per il disprezzo dimostrato non solo e non tanto nei confronti del giornalista ma soprattutto verso una cultura diversa dalla propria. [...] Freccero è caduto come un bambino nella trappola tesa ad arte (e legittimamente). Un direttore di una rete televisiva pubblica, anche del digitale terrestre, non può comportarsi così. Non può chiamare l’autore di un articolo critico insultandolo e imprecando contro l’Opus Dei, la lobby dei cardinali e quella dei pedofili, magari confondendo i primi con i secondi”.
Al giornalista insultato, però, questo non è bastato. Così, constatata la poca solidarietà ricevuta, ha deciso di registrare a sua volta un video per denunciare la scarsa attenzione nei suoi confronti.
E’ interessante vedere l’atteggiamento della stampa italiana. Oggi su Corriere della Sera, Repubblica e la Stampa, i tre principali quotidiani italiani, non c’è una riga su questa vicenda. Hanno preferito ignorarla, non dire niente. [...] La maggior parte dei giornalisti si è schierata pregiudizialmente con Freccero, non importa quello che ha detto.