Quattro classi e quattro tariffe per un Roma-Milano, dagli ottantasei della quarta classe agli oltre duecento euro della primissima classe, con i sedili in pelle, le hostess bonazze che ti porgono il giornale e il caffé e forse, tra un po’, se sarà istituita la quinta classe ExtraSuperUltraMegaGalatticaExecutive, offriranno sedute di sesso orale in modalità deep throat su sedili reclinabili in pelle umana ai fortunati MegaManagerZ.
Nemmeno Benito con la sua famigerata “terza classe” era mai giunto a tanto vomitevole classismo e comunque meglio le littorine del ventennio di questi trenacci pieni di merdosi che non vogliono pisciare dove pisciano gli inferiori e prendersi i loro pidocchi.
Pidocchi e cimici che esistono perché, dopo la cura Trenitalia all’insegna della privatizzazione “tutta facciata e niente arrosto”, i treni italiani senza un nome figo come Frecciarossa, Frecciabianca, Italo o Chittammuort, assomigliano ai carri bestiame, specialmente in estate. Invece di ripulirli, di far loro la manutenzione ed offrire un viaggio dignitoso a tutti i clienti – perché pure chi acquista un biglietto normale del treno non è un animale, un essere inferiore, un untermensch o un intoccabile ma un CLIENTE, questi merdosi pensano di risparmiare pulendo una sola carrozza, quella dei loro simili merdosi, appunto, e chiudere bene le porte per evitare contaminazioni con il pueblo puzzolente. Puzzolente a causa dei trenacci sempre più zozzi di Trenitalia.
In fondo, oltre alla divisione in classi – parola che, per carità, loro non vogliono sentir nominare, eh già – il loro sogno inconfessabile, più che il carro bestiame è il revival del treno piombato. Esempio impareggiabile di efficienza ed abbattimento dei costi per un gran numero di viaggiatori. Ah, questi tedeschi!
Quattro classi e i poveri chiusi nei loro scompartimenti, presi a schiaffi come in “Amici Miei” ma al prezzo di ottantasei euro. Roba da matti.Chi l’avrebbe mai detto che il treno pieno di signori di Guccini sarebbe stato lanciato a bomba contro sé stesso? E come si fa, dico io, a non ri-diventare comunisti?