Magazine Cultura

Fred Buscaglione di Laprovitera-Storai: un sogno americano nell’Italia che rinasce

Creato il 27 dicembre 2012 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

La seconda collaborazione fra Marco Laprovitera e [1] porta sulla tavola la vita di Fred Buscaglione.
Compressa fra il 1921 e il 1960, Fred Buscaglione di Laprovitera-Storai: un sogno americano nell’Italia che rinasce> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="271" width="186" alt="Fred Buscaglione di Laprovitera Storai: un sogno americano nellItalia che rinasce >> LoSpazioBianco" class="alignleft size-full wp-image-62205" />l’esperienza del musicista torinese ben incarna la voglia dell’Italia di lasciarsi alle spalle le rovine della guerra e la brama di vivere in un mondo nuovo, con nuove regole, nuovi spazi, nuove occasioni. Laprovitera monta la narrazione partendo dalla morte di Buscaglione e da lì si muove cronologicamente, incorniciando le varie fasi con siparietti dove dialogano Dio e Buscaglione (da notare: mentre questi siparietti sono a colori, la vita terrena del musicista è in bicromia, anzi in varie bicromie che scandiscno le fasi della vita di Fred).

Il tono scelto è morbido e lo scrittore non affronta (si suppone volutamente) le ombre della vita del protagonista, quali la crisi con la moglie Fatima (sintetizzata in una frase di rammarico nel finale) e le implicazioni del voler vivere al massimo i propri giorni. Rimangono inesplorate questioni che la biografia di Buscaglione solleva (e che, ad esempio, la stessa introduzione di Nina Zilli allude): il successo travolse Buscaglione, trasformandolo suo malgrado, o lui fu sempre pienamente responsabile delle proprie scelte, cosapevole delle loro conseguenze? La sua era esplorazione delle possibilità o un fiutare il vento delle occasioni che si presentavano? Sfidò o turbò in qualche modo regole, abitudini, sensibilità diffuse? Se sì lo fece in nome di quale obiettivo?
La dissonanza fra il personaggio pubblico e la sensibilità privata resta confinata in poche vignette: “La gente vedeva in me il Fred che avevo creato con Leo [2] , di duro sempre attaccato al bicchiere e con una donna dietro l’altra. Ma io non ero così… Era solo una recita un personaggio che avevo costruito insieme a Leo… In realtà io non ero il grande Fred ma solo Nando di Piazza Cavour… Sono sempre rimasto quel ragazzo semplice“.

Fred Buscaglione di Laprovitera-Storai: un sogno americano nell’Italia che rinasce> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="400" width="250" alt="Fred Buscaglione di Laprovitera Storai: un sogno americano nellItalia che rinasce >> LoSpazioBianco" class="alignright size-full wp-image-62208" />

Il tema quindi è ben presente agli autori, ma viene semplicemente accennato, per di più in forma di luogo comune (che cosa della sua vita conferma quell’affermazione? le pagine non ce lo dicono). Resta quindi la sensazione la messa in scena di questi aspetti avrebbe contribuito a una resa più profonda del personaggio. Così, il processo di trasformazione in celebrità viene proposto come un passaggio legato alla crescita professionale e non se ne valorizzano molti possibili spunti: fu così semplice per le doti del musicista? Lo fu perché quella era un’epoca di grandi occasioni? La sua esperienza fu eccezionale, oppure esemplare del fermento e della vitalità di quel periodo, largamente coincidente con il cosiddetto “miracolo economico”?

Nel secondo dopoguerra, infatti, l’Italia inizia una fase di ricostruzione con indici di sviluppo altissimi [3] . Arrivano benessere di massa e consumismo, sviluppo dell’industria pesante e sfruttamento: nelle pagine del volume, questa trasformazione frenetica compare solo attraverso le nuove occasioni che si offrono al protagonista e la comparsa di questi beni.

Insomma, l’impressione è quella di una biografia con gli angoli smussati, la storia di un ragazzo di enorme talento, assistito dalla fortuna fino a quella notte del 3 febbraio 1960. Vale infine la pena sottolineare come la figura di Buscaglione si rifà a un immaginario sostanzialmente nostalgico, che guarda a un’America immaginaria e patinata di anteguerra. In quel 1960 che vede la fine tragica del suo percorso, Bob Dylan si sta già esibendo nei locali di Minneapolis in cerca di un’occasione e i Silver Beatles suonano nei locali di Amburgo (rinunceranno all’aggettivo in agosto).

Fred Buscaglione di Laprovitera-Storai: un sogno americano nell’Italia che rinasce> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="400" width="260" alt="Fred Buscaglione di Laprovitera Storai: un sogno americano nellItalia che rinasce >> LoSpazioBianco" class="size-full wp-image-62206 alignleft" />Il futuro della musica popolare è cominciato ed è ben diverso dall’immaginario incarnato dal musicista piemontese.

È comunque un volume di ottima leggibilità e la scrittura di Laprovitera è fluida e accompagna il lettore gestendo molto bene le scansioni biografiche. In particolare è resa con efficacia la storia dell’innamoramento fra Fred e Fatima, per cui lo scrittore, lavorando per sintesi, definisce un’atmosfera di grande tenerezza. Soprattutto nella prima parte, il fuoco della narrazione è mantenuto su Buscaglione, le trasformazioni del contesto storico e i grandi mutamenti (avvento del fascismo, la guerra), sono trasmessi con abilità, inseriti nella trama senza alcuna discontinuità e senza alcun effetto didascalia.
Come già in Quartieri, il disegno di Storai è complemento della scrittura di Laprovitera e dona alla vicenda una speciale leggerezza, attraverso uno stile che, anche quando cura volti e interni, porta l’attenzione su quelle tensioni emotive che muovono personaggi e situazioni. Soprattutto integra con il racconto le scelte di regia, a volte non scontate, come molte prospettive con punti di fuga lontani, le inquadrature spesso sghembe, evitando il virtuosismo gratuito come dimostra il fatto che le si ed notano solo in seconda lettura.

 Il volume, prodotto da Kappa Edizioni, è introdotto con partecipazione da Nina Zilli, che, oltre a una trasparente ammirazione per il protagonista allude ai lati problematici della sua vita; in chiusura, oltra a una doverosa discografia e una bibliografia di riferimento, possiamo ammirare una serie di ritratti di Fred Buscaglione, firmati da un ben assortito gruppo di autori: un extra decisamente interessante.

Abbiamo parlato di:
Che notte quella notte. Fred Buscaglione, una vita swing
Andrea Laprovitera, Niccolò Storai
Kappa Edizioni, 2012
128 pagine, brossurato, colori – 16,00 €
ISBN: 9788874714414

Note:

  1. I due autori collaborarono per Quartieri, edito da Tunué; qui la nostra recensione. [↩]
  2. Leo Chiosso, il paroliere dei grandi successi di Buscaglione. [↩]
  3. Come si constaterà a posteriori, quegli indici erano in gran parte legati all’opera di ricostruzione e non risultarono in una struttura produttiva efficiente. [↩]

Etichette associate:

Niccolò StoraiAndrea LaproviteraKappa Edizioni

Puoi leggere anche:

  1. “Ciao ciao bambina”: Sara Colaone racconta una pagina importante dell’emigrazione italiana
  2. Il Nordest oltre il Limbo dell’apparenza
  3. Niccolò Storai: intervista al grafonauta
  4. Eleonora Antonioni, al bar con “Girls don’t cry” di Nine Antico
  5. Gatti neri, cani bianchi: un viaggio reale e visionario alla ricerca di sé

Condividi:


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :