La Freedom Flotilla 2 – Stay Human, l’iniziativa internazionale porterà circa 10 imbarcazioni in acque internazionali, senza mai toccare le acque territoriali israeliane, e cercherà di portare aiuti e di rompere il blocco che sta determinando una grave crisi umanitaria per un milione e mezzo di palestinesi assediati dall’esercito israeliano da oltre 4 anni.
Molti cittadini italiani sono imbarcati sulla “Stefano Chiarini”. Tra essi ci sono giornalisti e rappresentanti della società civile decisi a portare aiuto e solidarietà alla popolazione di Gaza e a diffondere le informazioni su quanto avverrà durante la navigazione.
La tensione è alta, e lo è anche il coraggio di chi si sta imbarcando, viste le minacce della Marina Militare israeliana che ha annunciato l’intenzione di ricorrere alla forza per fermare le navi, nonostante queste non entrino nelle sue acque territoriali.
Le associazioni territoriali di Freedom Flotilla hanno attivato iniziative di mobilitazione in tutto il Paese per sostenere la missione umanitaria della Freedom Flotilla.
La coordinatrice italiana della missione, Maria Elena Delia, ha fatto solo sapere all’Ansa che alcune decine di attivisti si sono già radunati ad Atene. Proprio al Pireo, nei prossimi giorni, le navi verranno caricate di aiuti nel corso di una vera e propria cerimonia pubblica, per garantire la massima trasparenza possibile. “Vogliamo che sia chiaro cosa stiamo portando a Gaza”, ha spiegato Delia.
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