Magazine Diario personale

Freedom nel posto che mi piace e si chiama mondo...

Da Patalice
Freedom nel posto che mi piace e si chiama mondo...Una domenica che non sai se piove o c'è il sole.
Un'automobile che andrebbe cambiata, ma ti porta, comunque, nel posto in cui vuoi arrivare...  Due bionde ed una castana.Un cane con le perle, uno con un collare di borchie.Passano canzoni, come quella di Francesco Renga, che canti a squarciagola.Ma andiamo al suo concerto?Lascio andare voi.C'è a Brescia!Oh là!Allora prenoto?Si si, prenota.La dj dalla voce meno sopportabile di radio Italia, parla della cattolicissima Irlanda, e della sua apertura verso il matrimonio gay.Io racconto di V, una mia amica che, il giorno prima, era andata con un gruppo di persone armate di bandiere arcobaleno, davanti alle Sentinelle in piedi [movimento cristiano cattolico, che promuove la propria protesta, stando in piedi per ore, per sancire la negatività ora dell'una, ora dell'altra "modernità"], davanti al duomo, per cantare "la canzone della felicità", e dire pacificamente il loro no alla loro mentalità.Elogio questa forma di protesta, non belligerante da parte di nessuna delle due fazioni, ma anzi, uno specchio distorto che rimanda vicendevole colpa.Ne è scaturito un dibattito bello, fatto di opinioni e voci, nessuna arrabbiatura, nessuno scannamento, ma solo il semplice esplicitare le proprie idee, anzi, a volte solo facendo percepire il proprio punto di vista, senza però, tacciare l'altro.Tutte, sebbene con modalità e restrizioni personali, abbiamo concordato su un fatto: nessuno può permettersi di togliere la libertà. Sembra una considerazione banale e scontata, e non escludo lo sia davvero, ma rifletterci sopra, mi ha dato la misura della mia fortuna, colpevolizzando il fatto che, spesse volte, me ne scordo...Un po' come la salute, che quando ce l'hai la dai per scontata, anche la libertà è un qualcosa di estremamente prezioso, che l'essere nata in Italia nel 1985, mi ha concesso.
Freedom nel posto che mi piace e si chiama mondo...So che la mia società non è una buona società, 
riconosco che il mio Paese non è il bel Paese per davvero,
capisco che tanti passi avanti devono essere fatti,
ma quanto ho, 
quanto faccio,
come lo faccio, 
sono sfumature di un preziosissimo valore,
forse l'unico per cui valga la pena di morire per davvero:
la libertà!
Ci sono tante cose storte, che non mi piacciono nel mondo che abito, tuttavia, solo di rado mi sento grata per essere nata in una parte di mondo che mi concede di scrivere le mie idee, di vestirmi come diamine mi pare e piace, e di urlare il mio volere.
...che poi io sia dell'opinione che si debba anche permettermi di amare, come mi pare, di poter diventare chi voglio, e guadagnare quanto mi spetti, a prescindere dal mio sesso, dalla mia età e dal mio status quo, è altresì vero.
Ma ho capito di amare profondamente la libertà.
L'ho capito quando mi è stata negata la possibilità di scegliere, e lì, proprio lì e in quel momento io, non ho potuto nulla.
Il destino.
Il volere dell'Altissimo.
La sfiga suprema.
Non lo so, ma prendere atto dell'immenso peso della libertà sul mio vivere quotidiano, è un regalo da concedersi...
E fare qualcosa, senza lamentarsi e basta, che di lamenti ne abbiamo piene le palle e le orecchie, anche qualcosa di azzardatissimo ed insensato, qualcosa che mai e poi mai verrà riconosciuto fattibile, ma comunque, strenuamente e coriacemente, crederci, non è utopica energia giovanile... è forza!
E' la folle espressione della bellezza che ha chi si appassiona.
Appassionarsi alla libertà ha il sapore dell'infinito, e di cosa sappia l'infinito, solo chi è felice lo sa.

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