Libero professionista o no tutti teniamo alla nostra salute, e cerchiamo di tutelarla in ogni maniera possibile! Vero è che ammararsi sul lavoro, o a causa del lavoro per un lavoratore dipendente è una cosa, per un freelance tutt’altra.
E’ vero che non siamo costretti a sollevare blocchetti di cemento, che non siamo esposti a sostanze tossiche, né tanto più siamo costretti ad usare strumenti pericolosi (se si eccettua il portatile, che pure ha un potere dispersivo da non sottovalutare) eppure, anche la professione freelance, svolta nel comodo della propria casa, in un ufficietto intimo e ordinato, colorato e profumato, nasconde dei pericoli insiti.
Mai sentito parlare degli RSI?
Niente di troppo complicato, si tratta di uno dei tanti acronimi dietro i quali si nasconde qualcosa di estremamente semplice da comprendere, nel nostro caso Repetitive Strain Injury, per dirla semplice danni causati da attività ripetitive.
Non si tratta di un pericolo che corrono esclusivamente i musicisti, gli atleti, o gli operai che ripetono per più volte al giorno un medesimo incarico, è un problema che sempre più spesso si incolla alla figura del freelance, sia esso scrittore, designer, grafico, sviluppatore, programmatore o giù di lì.
RSI: i più noti
Il più noto RSI è sicuramente la sindrome del tunnel carpale, eppure non mancano le sindromi che influiscono sull’ efficienza della vista, che provocano disturbi agli arti superiori, ai muscoli e alla schiena o peggio ancora, traumi cumulativi.
Perché siamo soggetti a questi rischi è presto detto: ripetiamo le medesime operazioni milioni di volte al giorno. Basti pensare a quante ore della nostra giornata vedono mouse e palmo a contatto, o le nostre manine digitare freneticamente sulla tastiera, o la nostra schiena curvata verso il monitor e potrei continuare ancora per molto. Se poi vogliamo proprio infierire e mettere in evidenza le nostre cattive abitudini, si potrebbe ad esempio raccontare di quali assurde posizioni sappiamo assumere (per ore) pur di lavorare sul divano, o a letto, o davanti alla tv.
La prevenzione
No, non siamo su Medicina 33, ma è ovvio: se c’è un problema, dobbiamo assolutamente trovare una soluzione, e la soluzione in questo caso è data dalle buone, ripetitive e costanti abitudini.
Comodità: è data da una buona sedia, possibilmente ergonomica così come un mouse che non ci massacri il polso. Non si deve risparmiare su questi aspetti, dato che i costi saranno ammortizzati e bilanciati dalla buona salute.
Pause: servono, esattamente come è fondamentale imparare ad assumere delle posizioni corrette che periodicamente andranno cambiate. Le pause dovranno essere regolari e costanti; in questo potrai farti aiutare da una miriade di programmini che ti avvertiranno con un suono o con delle immagini che l’ora della ricreazione è arrivata. Che sia breve, mi raccomando!
Stretching: non dimenticare di farlo. Si potrà decidere di stiracchiare le spalle, massaggiare il collo, stendere braccia e mani, naturalmente durante le pause
RSI & produttività
Di tunnel carpale non credo sia mai morto nessuno, né tanto meno di mal di schiena, eppure i problemi alla tua salute non faranno altro che mettere a rischio l’umore e soprattutto la produttività. Ecco perché è fondamentale prevenire piuttosto che curare.
Personalmente non ho mai sofferto di tunnel carpale, ma spesso ho combattuto con il mal di schiena e l’indolenzimento agli occhi! Se conti che sono una talpa, con tanto di pesantissima miopia, potrai comprendere quanto mi stia a cuore la vista. La mia personalissima soluzione? Pause frequenti e attività fisica: lo yoga è una manna dal cielo.
Tu che soluzioni adotti?
Per approfondimenti potresti visitare questo link.
Photo Credit: http://ayushveda.com/blogs/health/yoga-and-spondylitis/