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Freelancing: tutta questione di contatti

Creato il 13 settembre 2010 da Kalaris @EssereFreelance

Freelancing: tutta questione di contatti

Che siano fondamentali per mandare avanti la baracca lo abbiamo già detto in più di un’occasione, ed in effetti non è cosa che possa sorprendere nessuno.  Un libero professionista, o per dirla alla nostra maniera un freelance che si occupa di scrittura, come la sottoscritta, ha necessità di intrattenere rapporti con editori, clienti, fotografi, in alcuni casi stampatori, esperti di computer, fonti da cui prelevare notizie, spesso e volentieri altri scrittori. Una florida community non potrà far altro che la fortuna del freelance. In una parola il segreto del successo in buona parte è dato dalle relazioni che si riesce a stabilire.

I contatti che riuscirai a stringere normalmente possono essere divisi in tre grandi gruppi: collaboratori con i quali è un piacere trattare, tanto ragionevoli e gradevoli da avere idea che siano diventati tuoi amici. Errore da non commettere. E’ sempre bene tenere separata la vita personale da quella lavorativa.

Ci sono poi i collaboratori che io chiamo neutri. I contatti rimangono esclusivamente di lavoro, normalmente sono estremamente chiari nell’esposizione di ciò che desiderano e se tu sarai altrettanto chiaro e rapido nella realizzazione dei progetti è probabile che i rapporti durino per molti anni senza mai trascendere nel personale. Sono i contatti che personalmente preferisco.

Il terzo gruppo è composto da quei contatti con i quali non si vorrebbe mai avere a che fare. Il loro identikit? Semplice. Non sanno cosa desiderano, ma lo vogliono prima di subito, fanno delle richieste irragionevoli, il più delle volte sono maleducati, arroganti e poco rispettosi del tuo lavoro che naturalmente intendono pagare il meno possibile.

Buona notizia. Non essendo un lavoratore dipendente terrorizzato dalla possibilità di perdere il lavoro, potrai decidere in piena libertà di non aver niente a che fare con la categoria da libro nero, che ahimè  ogni freelance possiede. Il bello del nostro lavoro è anche questo, non avremmo vacanze pagate ma almeno possiamo scegliere con chi lavorare. Alle prime avvisaglie di contatto “del terzo tipo” scappa il più lontano possibile, sempre che, è chiaro, non ami la sofferenza e i lavori poco gratificanti.

Il più delle volte comunque si incappa in clienti del secondo tipo, persone normali che non si deve ne amare ne odiare, ma con le quali si potrà intrattenere un professionale e soddisfacente rapporto lavorativo che in alcuni casi potrà dimostrarsi ottimale, in altri meno esaltante. Infondo pur sempre di lavoro si tratta, ma del miglior genere possibile.

E voi quale categoria di clienti incontrate più spesso e come preferite relazionarvi con loro?

Immagine di Tamelyn


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