1) Non vi mette a disagio avere sempre persone in casa?
2) Perché avete deciso di privarvi del vostro spazio?
3) Da quanto anni avete il b&b e come è nata l’idea?
L’ordine non è casuale. Chi viene al b&b;, sia per lavoro, che per vacanza, per trovare amici o per una visita al parente in ospedale, mi rivolge sempre la stessa domanda: se mi infastidisce avere persone per casa. Mi sembra un controsenso. Non avrei mai dovuto aprire un b&b; se non pensassi che il conoscersi è ricchezza, che la condivisione degli spazi non è privazione. Ma capita, è vero! Che non scatti l’alchimia con certe persone. In questi ultimi dieci anni, però, posso citare alcuni episodi su una mano soltanto. Insomma, una goccia nell’oceano.
Mi piacerebbe parlare della nostra avventura partendo dall’ultima domanda. Di quanto siamo stati temerari nell’aprire pur non avendo in mano il mestiere ma solo la voglia di accogliere persone e conoscere storie.
Una cronaca della quotidianità, fatta di luoghi visitati virtualmente, di alcuni sbagli, di persone che ritornano, che consigliano, che ci scrivono, di drastiche decisioni e di incontri entusiasmanti.
Ma quando è iniziato tutto questo?
Sono oramai dieci anni che il b&b; è aperto. Ma non è tutto merito nostro. Se non ci fosse stato il suggerimento della signora Angela non so se il b&b;… La signora Angela è la pioniera dei b&b; di Cagliari. Siamo stati da lei tante volte il primo anno che ho conosciuto il mio compagno. Nel mio cuore è la donna che ci faceva compagnia mentre facevamo colazione, imburrando le mie fette biscottate come una mamma, raccontandoci la sua vita, motivando la scelta del b&b; e soprattutto coinvolgendoci con la sua dirompente allegria. Non vi racconto tutta la sua storia, perché magari avrà il piacere lei se andate a trovarla qua.
Lei ci ha consigliato di intraprendere questa avventura. La decisione di trasferirmi a Palermo è stata meno drammatica del previsto con questa soluzione. C’era l’amore, ma senza il lavoro… Così abbiamo aperto il b&b;, girando per uffici che non comunicavano tra loro, aspettando per mesi autorizzazioni che si perdevano nei corridoi del potere, fino a quando nel gennaio 2004 abbiamo avuto il primo ospite: un rappresentante di strumenti musicali che ancora oggi sceglie noi per soggiornare a Palermo!
Sfogliando il guestbook ripercorro mentalmente gli incontri fatti. Come una maestra con tutti i suoi vecchi alunni: li ricordo, viso per viso e storia per storia, tutti quanti. Come Nagesh e Judit, due medici che lavorano negli Stati Uniti.
Oppure Elena e Giuseppe, tornati per una seconda volta da noi, stracolmi di vitalità contagiosa.
Ma è divertente anche notare come viene percepita in modo differente la città. Il ragazzo giapponese, tradotto poco dopo da una sua concittadina in viaggio nel Belpaese per perfezionare la lingua, considera Palermo una città tranquilla… mah!
Palermo è una città meravigliosa vivendola con gli occhi del viaggiatore. E così la voglio percepire ogni giorno: sia perché l’ho scoperta come turista sia perché continuo a scoprirla come tale. Imbattersi nella quotidianità è dura. Si possono fare corposi elenchi di ciò che non va. Ma qui voglio parlare degli incontri con turisti di ogni parte del mondo che si entusiasmano per gli scorci che offre la città, per i tramonti sul mare, che talvolta si indignano per i palazzi fatiscenti e le vie stracolme di spazzatura, ma che vanno via con tanta Sicilia nel cuore e qualche chilozzo in più!
b&b Piccola Sicilia
1) Non vi mette a disagio avere sempre persone in casa? 2) Perché avete deciso di privarvi del vostro spazio? 3) Da quanto anni avete il b&b; e come è nata l'idea? L'ordine non è casuale. Chi vie...
http://bedandbreakfastpiccolasicilia.wordpress.com/2014/04/28/frequently-asked-questions-ovvero-cronache-di-straordinaria-quotidianita/