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Fresh News from Montalcino

Da Iltaccuvino

wpid-20150421_110319_hdr.jpgQuando Francesco Falcone si mette in testa di approfondire un territorio, ad esempioper preparare un importante seminario sul Brunello come quello di lunedì prossimo sulle sponde bresciane del Lago di Garda, si scatena per cantine assaggiando e intervistando, e non ho resistito al suo invito, per fargli compagnia in una intensa giornata in giro per produttori in terra ilcinese, scoprendo terroir, stili e nuove annate. Di seguito il sunto delle impressioni più belle condivise sui nostri incontri di martedì, completate dalla news raccolta da Francesco nella sua seconda giornata del tour de force (nella quale purtroppo non sono riuscito ad accompagnarlo).

Brunello di Montalcino Riserva 2008 Caprili: Un bambino che gioca con succoso frutto di lampone, ancora vivace nel tannino, completato da echi di rabarbaro e lavanda. Gran bella Riserva, con carattere e profondità.

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L’assaggio più convincente in una linea di vini che gioca sul rigore, forte di una matrice austera e leggermente terrosa, con vini profondi e spesso poco concessivi in gioventù. Ma qui è già un gran bel bere, anche se la vita è ancora lunghissima.

Se Caprili è scuro, terroso e carnoso, basta fare 2km e da Armilla il Brunello di Montalcino 2010 diventa agrumato, disponibile, disteso e più leggiadro, con beva rinfrescante e tannini fini. Una bevuta molto aggraziata e piacevole già oggi, dove l’eleganza sposa la fragranza di profumi e la pulizia del frutto rosso.

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A Collemattoni ci attende un panorama spettacolare (ma qui in Valdorcia è cosa comune) e la grande accoglienza di Marcello Bucci, da poco sceso dal trattore per ultimare il trattamento di zolfo sulla sua vigna, certificata biologica dal 2012.

Il Brunello di Montalcino 2010 Collemattoni esprime tutta la territorialità della zona meridionale ilcinese, con richiami di macchia mediterranea in evidenza e frutto rosso maturo. Grande equilibrio e bocca foderata di tannini vellutati, con bei ricordi di mirtilli e piante mediterranee. Gustoso, solare e già fruibile.

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Facciamo una pausa all’Osteria di Porta al Cassero a due passi dalla Fortezza di Montalcino, e incontriamo Raffaella Guidi Federzoni e Paolo Salvi, rispettivamente export manager ed enologo (allievo di Giulio Gambelli) presso Fattoria dei Barbi, e insieme ci concediamo un calice di Brunello di Montalcino 2010, in accompagnamento a chiacchere e ottimi piatti (un coniglio “morto” da provare!). Una nota mentolata netta spicca nel suo profilo austero, dal tannino rifinito ma rigido, con finale di sottobosco fresco. Questa la prima impressione, che si completa dopo qualche minuto, quando questo vino avido di ossigeno si apre e dischiude aromi di frutta rossa e diventa più disteso e godibile anche al palato.

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Giungiamo nel pomeriggio a San Lorenzo, dove Luciano Ciolfi ci racconta della sua conversione al biologico, mentre ammiriamo i suoi impianti, tra le cui file vegeta rigoglioso il favino, quasi pronto per il sovescio. Dopo una bella serie di anteprime e un’ampia retrospettiva dei suoi vini incappiamo nel miglior vino della sua carriera. Il Brunello di Montalcino Riserva 2006 San Lorenzo è un vino completo e profondo, dal frutto integro, tannino intenso e allungo speziato interminabile: carnoso, elegante e sfaccettato, lungo e potente, con frutto di ciliegia accompagnato da pepe, spezie fini e tabacco rosso. Folgorante.

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Chiudo il mio giro da Fuligni, con due conferme di quanto già testato a Terre di Toscana. Il Rosso di Montalcino Ginestreto 2013 è un vino serio, pervaso da un finale salino quasi eterno e da bella trama tannica unita a beva, degnissimo preambolo a un Brunello Fuligni 2010 dotato di una precisione spietata al gusto, con frutti di bosco in evidenza, tannini densi e setosi e un equilibrio che lo prolunga su ricordi di agrume rosso e radici fini, con sapidità in crescendo e intensità di gusto da manuale.

Oggi mi arrivano le ultime news da Francesco, che a chiusura delle sue visite mi comunica la notizia più calda. La celebrata vendemmia 2010 porterà una nuova etichetta in casa Baricci, che dalle uve della parte più alta della sua vigna del 1988 produrrà la sua prima Riserva, e per questa utilizzerà tonneau al posto delle consuete botti grandi..toccherà attendere curiosi…

A breve i dettagli delle singole visite (tempo permettendo).


Tagged: #winenews, Brunello, degustazioni, Francesco Falcone

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