Il quartier generale dei vigili del fuoco di Fresno si trova in Van Ness Avenue, a quattro isolati da casa Saroyan, in San Benito. L’autopompa più bella, più grande, più scintillante e più rossa si chiama America-La France.
Durante la parata della Festa dell’uva i vigili del fuoco la espongono orgogliosi, con molte altre autopompe e gran parte degli uomini del corpo, perché è tradizione che in quel giorno di festa non si appicchano incendi.
I vigili del fuoco non perdono occasione per mettersi in mostra. Organizzano frequenti esercitazioni generali: l’intero corpo si precipita da tutte e tre le stazioni fino al luogo prescelto. Una volta arrivati, i pompieri si mettono al lavoro come se davvero stesse andando a fuoco qualcosa, e centinaia di persone assistono allo spettacolo.
Quando l’incendio scoppia in una zona della città priva di idranti o canne dell’acqua, i vigili del fuoco pompano acqua dai canali d’irrigazione, ma con scarso successo perché la pressione non è mai sufficiente. Sono incendi che si esauriscono da soli. Spesso brucia la casa di un contadino, ogni tanto un magazzino, un conservificio, un deposito di campagna, una scuola o una chiesa. Un incendio è il miglior svago che la città è in grado di offrire…
Nato a Fresno in California nel 1908, Willuam Saroyan è morto nel 1981. Di origine armene, è cresciuto in un orfanotrofio e poi on the road facendo lo strillone e il fattorino del telegrafo.
Saroyan ha dato voce, negli anni della Depressione, al Nordamerica dei diseredati e degli immigrati, terra d’incontro tra la memoria e il sogno, in una serie di racconti che sembravano violare e stravolgere ogni regola.
Ha avuto grande successo negli Stati Uniti e in Europa con la sua prima raccolta Il giovane uomo che osa sul trapezio volante del 1934 soprattutto grazie all’anomalia della sua scrittura he trasferiva miracolosamente nella lingua della nuova terra l’impronta fantastica dell’antica.
Scrisse poi La commedia umana nel 1942 e Ti voglio bene mamma nel 1957 e testi teatrali come Il tempo della tua vita e Il mio cuore è sugli altopiani. In questi testi il miracolo della sua prima opera tende a trasformarsi in ottimismo programmatico, i personaggi da candidi e imprevedibili si fanno gradualmente improbabili e sentimentali.
Dopo i racconti di buona tenuta stilistica raccolti in Il mio nome è Aram del 1940, l’opera di Saroyan ha subito un duro ridimensionamento critico.
Riletto però oggi, Saroyan rivela intatta la sua forza d’urto.
Willuam Saroyan
In bicicletta a Beverly Hills
(traduzione di Claudia Tarolo e Marco Zapparoli)
Marcos y Marcos