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La trama (con parole mie): i membri dei Dillon Panthers, freschi del titolo guadagnatosi sul campo la stagione precedente grazie alla guida del coach Eric Taylor, devono ripartire facendo i conti con tutto il peso che grava sulle spalle dei vincenti, scoprendo sulla loro pelle che, a volte, è più difficile essere in cima che non lottare per arrivarci.Così un nuovo allenatore, le minacce di un pazzo all'indirizzo di Tyra, un nuovo possibile amore per Julie Taylor - in rotta con la madre a seguito della nascita della sorellina -, l'incostanza di Tim Riggins e l'apprensione di Smash Williams rispetto a quella che sarà la sua scelta per il college destabilizzano quella che era fino a pochi mesi prima una squadra perfetta, portando alla crisi anche gli elementi più equilibrati come Matt Saracen.Riusciranno i Panthers a buttare il cuore oltre l'ostacolo e farcela di nuovo?
"Chi ha cuore e coraggio, non perde!"
Così gridavano i Dillon Panthers campioni del Texas alla fine della prima stagione, partiti come outsiders e sconvolti dall'incidente di Jason Street - promessa dal talento raro, capitano ed idolo della squadra - e finiti per stupire addetti ai lavori e tifosi contro tutti i pronostici della vigilia.
Ma è difficile respirare l'aria della cima.
E spesso, chi è abituato a lottare per raggiungerla, si rivela essere poco avvezzo al ruolo di primo della classe.
Così Friday night lights - serie che amo tantissimo - incappa in una seconda stagione decisamente meno avvincente e convincente della prima, che pare più una transizione verso quelli che saranno i promettenti lidi delle successive tre annate, complice anche la messa in onda avvenuta nel corso dello scellerato periodo dello sciopero degli sceneggiatori che coinvolse tutte le produzioni legate al piccolo schermo tra il 2007 e il 2008, minando le fondamenta delle serie ai margini come questa così come dei must come Lost, che ebbe il suo momento peggiore proprio con la quarta stagione, sempre nel 2008.
Nonostante, comunque, una certa debolezza nella scrittura e soprattutto nella capacità degli autori di mantenere solide e vive tutte le sottotrame, le vicende del coach Taylor, della sua famiglia e dei giocatori dei Panthers non hanno perso lo smalto dei giorni migliori, e continuano a coinvolgere ed emozionare il pubblico mostrando il fianco senza timori e tutta la loro umanità: dagli sconvolgimenti in famiglia dei Taylor - per la prima volta mostrati vulnerabili sia come singoli che nel loro rapporto con l'esterno - a quelli dei giocatori di punta dei Panthers - Smash con il suo sogno di sfruttare il college come un ponte per l'NFL, Riggins e le sue vicissitudini da "ospite indesiderato" prima in casa sua, poi da Tara, infine dal coach e Saracen con le sue pene d'amore -, senza dimenticare i personaggi apparentemente di contorno, ugualmente importanti nell'economia della serie - la stessa Tara e le minacce alla sua vita, un riscoperto Landry, Buddy Garretty ed il nuovo elemento della squadra Rodrigo, con il suo passato da criminale in erba -, la cittadina di Dillon offre di nuovo storie dall'intenso realismo, in grado di toccare il pubblico proprio perchè narrate da un punto di vista estremamente "normale", riuscendo sempre e comunque a mantenersi ben lontani dagli scivolosi terreni della retorica e del buonismo - si veda, in questo senso, l'evoluzione perfetta del personaggio di Jason Street, che apre uno scenario decisamente interessante sul finire della stagione rispetto a quello che sarà il futuro dell'ex quarterback -.
Una serie americana al cento per cento, fatta di sogni, amore e Dio nella migliore tradizione delle stelle e strisce, che trasuda mitologia da Frontiera e fatica da ogni poro, eppure perfettamente in grado di raccontare una storia - e, soprattutto, di farla vivere - anche a noi da questa parte dell'oceano, proprio grazie alla sua sincerità e al legame strettissimo con i concetti di famiglia e di lotta per costruire il proprio futuro e la propria felicità.
"Chi ha cuore e coraggio, non perde!"
Gridano i Panthers.
L'importante è non dimenticarselo mai, neppure di fronte alla sconfitta.
MrFord
"It's a long day livin' in Reseda
There's a freeway runnin' through the yard
And I'm a bad boy, 'cause I don't even miss her
I'm a bad boy for breakin' her heart.
And I'm free, I'm free fallin'."
Tom Petty - "Free falling" -
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