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Friedrich Nietzsche, Ecce homo. Come si diventa ciò che si è

Da Silvy56
Friedrich Nietzsche, Ecce homo. Come si diventa ciò che si è
La fatalità della mia esistenza ne ha fatto la felicità, le ha dato, forse, il suo carattere unico: io, parlando per enigmi, come mio padre sono già morto, come mia madre vivo ancora e invecchio. Questa doppia discendenza, come dire dal più alto e dal più basso germoglio sulla scala della vita, décadente e inizio al tempo stesso – questo solo, se mai, può spiegare quella neutralità, quella libertà da qualunque partito di fronte al problema generale della vita, che forse mi contraddistingue. Mai nessuno ha avuto un fiuto più fine del mio per i segni dell’ascesa e della caduta, io sono il maestro par excellence di tutto questo, - conosco l’una e l’altra cosa, sono l’una e l’altra cosa.

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