Vorrei rimanere ancora il tempo di un post sul Festivalbar 1982 per tirar fuori dal congelatore un 45 giri che, anche appena uscito, a dispetto del suo ambire a diventare il disco per l’estate e nonostante il trionfo di romanticismi che da esso grondano, ad un ascolto più attento rivela il reale, delicato argomento su cui è costruito: la frigidità erotica della sua protagonista femminile.
Perché all’apparenza potrebbe sembrare la più sdolcinata e classica ballad d’amore post-baglioniana, ma in realtà “Dove vai” (brano di Krisley – Miro, arrangiato niente popò di meno che dal maestro Gianni Mazza) affronta lo scottante tema del gelo sessuale nella donna.
E dire che Franco Dani (al secolo Budani), attore Lancio Story molto in voga negli anni ’70 e in cerca di una carriera discografica per il nuovo decennio, aveva uno sguardo capace di sciogliere la calotta polare in tempi un cui il buco nell’ozono era ancora un fenomeno sconosciuto. Eppure… La hit (che ahimé hit non fu, non riuscendo mai a raggiungere una posizione decente in classifica) racconta proprio delle difficoltà di far cedere la fanciulla di turno, a dispetto dello sguardo penetrante, della fossetta sul mento e dei fumetti pieni di parole ad effetto che il Dani sapeva sciorinare:
Spegni la luce e dimmi che cos’è
Che ti spinge a volar via
Come faccio ad esser la tua idea?
A stare in alto insieme a te?
Prima ti spogli poi non lo sai più
Se ti va di far l’amore
Indecisa come un batticuore
Inventi un freddo che non c’è, un tardi che non è
Dove vai
Cosa fai
Io con te
Non so mai
Se ci sei
Se mi vuoi
Se con me
Tu vivrai
Insomma.. i ribelli anni degli hippies e della rivoluzione sessuale avevano ceduto il passo a una nuova era di riflusso, l’amore libero smetteva di essere trendy, le ragazze cominciavano a non concedersi più così facilmente, e anche i manzi da fotoromanzi cominciavano ad avere qualche difficolta nel farsi non solo sfogliare, ma anche spogliare.