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La trama (con parole mie): ripescati dall'ambra ventuno anni nel futuro rispetto alla loro epoca Walt e Peter Bishop, Olivia e Astrid si ritrovano in un mondo dominato dagli Osservatori che vede i giorni dell'umanità praticamente contati. Aiutati dalla resistenza e dalla figlia ormai adulta Etta si trovano a combattere per realizzare un piano orchestrato dallo stesso Walter in compagnia del misterioso Donald nel passato ed impresso su una serie di videocassette che dovrebbe portare i nostri ad annullare la minaccia degli Osservatori stessi grazie ad una sorta di paradosso temporale che induca la misteriosa razza ad autoannullarsi.
Sarà una lotta dura e non priva di sacrifici anche in termini di vite, ed uno scontro all'ultimo sangue con gli invasori guidati dal glaciale e spietato Capitano Windmark.
Dopo un inizio difficoltoso ed una prima visione del pilot che rimase un episodio isolato per anni in casa Ford, Fringe ha rappresentato, nelle ultime stagioni di visioni "da tavola" degli occupanti del Saloon un appuntamento fisso e decisamente amato, costruito su un gruppo di personaggi memorabile e sulla contaminazione di generi, dalla sci-fi classica ai paradossi temporali, dal thriller all'horror, da X-Files agli scenari in pieno stile Blade runner di questa ultima stagione, giocata tutta su un futuro assolutamente distopico ed orwelliano all'interno del quale i protagonisti si trovano a fronteggiare i più enigmatici tra i comprimari delle precedenti seasons, gli Osservatori.
Occorre comunque ammettere che i primi episodi hanno rappresentato una fonte di discreto disorientamento per noi Ford, abituati ad un piglio decisamente più efficace - e soprattutto alle ottime stagioni due e tre - e ad un ritorno emotivo in grado di fare il paio con l'intrattenimento: rodato, però, il meccanismo, e stabilito un certo equilibrio legato al cambio dell'ambientazione, la creatura di J. J. Abrams è riuscita a riguadagnare il terreno perduto finendo per piazzare un finale toccante e decisamente perfetto per l'intera serie, poggiata sulle spalle del meraviglioso Walter - evidentemente un nome che porta bene, sul piccolo schermo - Bishop interpretato alla grandissima da un John Noble in spolvero totale, toccando un tema sempre affascinante come quello dei viaggi e dei paradossi temporali che, da Ritorno al futuro a Ricomincio da capo, è sempre stato un vero e proprio must da queste parti.Senza dubbio la riduzione del numero degli episodi rispetto alle annate precedenti ha finito per influire sullo script - passaggi come il destino di Etta, quello di Nina Myers o di Broyles, così come il viaggio di Olivia nella dimensione parallela che era stata protagonista della quarta stagione, il ritorno della parte "oscura" di Walter o il tentativo di Peter di rendersi il più simile possibile agli Osservatori avrebbero meritato decisamente più spazio, ed una calma maggiore nello scioglimento delle trame e sottotrame - e la stessa Olivia, main charachter fin dal principio, risulta nettamente ridimensionata sia nell'importanza che nell'impatto sull'opera, perdendo parte del carisma che l'aveva contraddistinta in precedenza, eppure il lavoro su Walter e Donald/Settembre, unito agli spunti legati ai rapporti che si evolvono tra padri e figli riescono a sopperire alle mancanze e alle imperfezioni di una chiusura di serie che, nel bene o nel male, rimane all'altezza di un prodotto sicuramente di genere ma ugualmente in grado di appassionare e legare a se spettatori anche normalmente non avvezzi a sci-fi ed affini.
Se, a questo, si aggiungono il recupero di molti riferimenti alle annate precedenti - dai casi Fringe usati come armi contro gli Osservatori ai misteriosi simboli comparsi fin dal principio prima di ogni interruzione pubblicitaria - ed un episodio conclusivo commovente quanto dedicato all'azione - ottimo il confronto finale con il detestabile Windmark, perfetto "cattivo" quasi da fumetto -, il compito è assolto.
E, a volte, il passaggio di testimone assume il significato di una "nuova speranza" che gli appassionati di fantascienza conoscono bene.Anche quando si tratta soltanto di un tulipano tracciato su un foglio bianco.
MrFord
"Who knows? Not me.
We never lost control
you're face to face
of the Man who Sold the World."David Bowie - "The man who sold the world" -
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