Fringe - The Final Episode -

Creato il 24 gennaio 2013 da Sgruntreviews
Buona sera Seri(al) dipendenti!! Quest'oggi vi scrivo con una certa tristezza nel cuore, sono reduce da tre giorni di intenso lutto che non mi abbandona per la fine di Fringe. Venerdì con un doppio appuntamento la serie ha chiuso la finestra temporale con questo mondo lasciando un vuoto nel palinsesto e nel genere dello Sci-Fi che difficilmente sarà colmabile in questo tempo di crisi per la televisione. Ma cominciamo dall'inizio...

Nel 2010 finì Lost, gettando i suoi fan nel panico più totale e orfani di una delle serie televisive più rivoluzionare e innovative prodotte nell'ultimo decennio, sia dal punto di vista dei contenuti che nei temi trattati. Nel frattempo lo Sci-Fi ha mosso dei piccoli tentativi di richiamare a sé il pubblico con serie quali Firefly, Alias o Stargate Universe ma i tentavi sono stati a dir poco scarsi, dato che le serie hanno chiuso prestissimo.
Nel 2008 J.J. Abrams, Roberto Orci, Alex Kurtzman danno vita a un altro progetto, che coinvolge sempre le sequenze temporali e gli universi paralleli ma seguendo un filo narrativo lineare che coinvolge gli eventi paranormali, la Sicurezza Nazionale americana ha definito tutto ciò "Lo Schema". Quando il volo internazionale 627, partito da Amburgo, atterra a Boston con tutti i passeggeri e i componenti dell'equipaggio morti, l'agente dell'FBI Olivia Dunham è chiamata per risolvere il caso ed è decisa a chiedere l’aiuto del Dr. Walter Bishop. Lo scienziato conduceva esperimenti per il Governo all'interno di un ramo della scienza chiamata "Fringe" (Scienza di confine che comprende fenomeni paranormali relativi alla genetica). Il dottore per la sua genialità finisce in un istituto psichiatrico. Olivia si dirigerà in Iraq, dove vive il figlio dello scienziato, Peter Bishop. Quest'ultimo, nonostante abbia un'intelligenza sopra la norma, non si è mai laureato e ha vissuto di truffe e inganni ed ora è l'unico parente che può firmare le carte per le dimissioni di Walter. Il trio così formatosi inizia ad indagare sui casi dello "Schema", con il nome di "Divisione Fringe" che da piccoli incidenti casuali si trasformeranno man mano in attacchi di bioterrorismo.
La serie aveva un altissimo budget per la realizzazione degli effetti visivi e le maschere di scena oltre che per le riprese in esterna a New York (spostate in un secondo momento a Toronto) e per la post-produzione ricca di effetti di grafica. I fan hanno amato da subito la serie (nella puntata pilota di due ore ho pensato che avevo confuso il nome della nuova serie con un film *_*) sia per l'impostazione degli episodi “alla Fringe” ,sia per la spiegazione scientifica del fenomeno paranormale. Gli sceneggiatori hanno potuto contare su un cast solido e convincente: chi spicca su tutti per l'indiscussa bravura è John Noble nel ruolo dello scienziato, pazzo quanto tenero, simpatico quanto irrazionale, mentre nel ruolo dell'agente del FBI, Anna Torv si è rivelata un'autentica sorpresa, con una bellezza fuori da quelle patinate o glamour americane- L'australiana ha portato in scena una donna moderna con la propensione a comprendere e partecipare alle situazioni paranormali in maniera decisa ma naturale. Ed infine c'è stato spazio anche per “il divo” ma non per gli atteggiamenti quanto per la fama, Joshua Jackson che interpreta Peter. Quest'ultimo non riuscirà mai a togliersi l'etichetta del Pacey di Capeside, ma ciò non toglie che riesce a sottolineare ogni sfumatura del rapporto alquanto conflittuale con il padre, caratterizzato anche da una certa genialità estemporanea.
Le intuizioni brillanti della serie erano visibili, ma gli sceneggiatori erano interessati anche a ciò che non si vedeva ponendo così ulteriori enigmi, come quello dei Glifi, ossia, in diversi momenti di ogni singola puntata, massimo cinque volte ad episodio, prima o dopo gli intermezzi pubblicitari, venivano inseriti dei glifi: una foglia, una mela, un fiore, una farfalla, un cavalluccio marino, una rana, l'impronta di una mano a sei dita, un volto fumoso, con un puntino luminoso disposto ogni volta in modo diverso che poi scompare.
Nel 2009 Julian Sanchez, scrittore ed editore di Ars Technica decifrò il codice nascosto nei misteriosi simboli. Ogni glifo, associato alla posizione del puntino luminoso, corrisponde ad una lettera dell'alfabeto che identifica ogni episodio e che aggiunge maggiori informazioni sulla soluzione di ogni enigma della puntata. La serie va benissimo fino alla terza stagione, i contenuti e la storia convincevano e lo show andava in onda ogni lunedì di seguito a da Dr House, gli ascolti raggiunsero anche i 10 milioni, ma inseguito lo share è stato incerto, tanto che per un buon periodo si è parlato di chiusura, ma la Fox decise di concludere le storie di Cal Lightman in Lie to Me interpretato da Tim Roth e dare ancora qualche possibilità, spostando al venerdì la serie (giorno della settimana che dovrebbe annunciare una chiusura imminente dello show).
L'annuncio della cancellazione arrivò a poco più della metà della quarta stagione e solo grazie al grande successo arrivato dal resto del mondo (ma non in patria) e del seguito di fan e dei vari movimenti che si erano generati sul web tra siti internet e addirittura un Wiki (http://fringepedia.net/wiki/Fringepedia) la Fox ha confermato un ultima quinta stagione da tredici episodi.
Dall'episodio conclusivo di venerdì si può analizzare poco, così come dell'andamento generale di 13 puntate, poiché la necessità di concludere la storia ha fatto sì che molte scelte siano state nemiche degli elementi cardine dello show a discapito del rapporto tra personaggi e dell'interpretazione per gli attori. Le due puntate sono state un'intensa e commovente dichiarazione d'amore (molto strategica) da parte degli addetti ai lavori per i fan, la puntata è ricca di citazioni ed elementi simbolo che solo chi ha seguito la serie fin dal principio riesce a collegare bene, i personaggi sono stati sbilanciati nelle emozioni ma funzionali per la migliore conclusione possibile.
Gli ultimi istanti finali ci lasciano una conclusione, abbastanza aperta, lasciando speranza per i fan nel sperare in un seguito cartaceo, magari una graphic novel come è stato fatto per il prequel della serie. Per i restati seri(al) dipendenti come me, potranno colmare la malinconia con già i numerosi video che circolano su youtube per ricordare l'amore di Peter e Oilvia o i momenti comici tra Astrid e Walter. Io ho già cominciato e voi? Alla prossima settimana!!!
Sherwill
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