Il Friuli è una terra dal paesaggio aspro e selvaggio. È terra di castelli e di colori, di luci e di ombre e, quando mi è stato chiesto di visitare i Castelli di Strassoldo, per l'evento In Autunno: Frutti, Acque e Castelli, non sapevo che mi sarei trovata di fronte a un concentrato di fascino e bellezza incredibile.
Il Friuli è la mia regione di nascita e confesso di essermi un po' preoccupata su come svolgere l'incarico affidatomi. I miei viaggi, di solito, parlano di libri e di scrittura e quindi di luoghi letti e immaginati. Va poi aggiunto che vivo in un'area dove si riscontra il maggior numero di eventi atmosferici che giungono sempre alla stessa soluzione: pioggia. Tuttavia, Strassoldo è stata baciata dal sole e da una temperatura mite e piacevole, autunnale.
La bella giornata non ha fatto altro che accentuare i preziosi colori autunnali del borgo medievale che, accompagnati dagli elementi più disparati (alambicchi, zucche, foglie, fiori e frutti) decoravano tutti gli spazi facendo toccare con mano, e con lo sguardo, il significato di abbondanza, gioia e benessere.
Non si tratta di un vero e proprio tuffo nel passato. Strassoldo si è infatti resa disponibile per fare da cornice a una fiera dell'artigianato nella quale ci si sente, letteralmente, catapultati. Una mostra di talenti che ben rappresenta la creatività e la passione che gli erboristi, i sarti, i falegnami, i ceramisti e artisti di ogni tipo mettono nelle realizzazioni esposte.
Quando sono arrivata alla stanza che ospitava il banchetto con i lavori della legatoria Ciani, ho avuto un tuffo al cuore. Taccuini che riproducevano il centro di Udine e orecchini a forma di libro, cesti di prodotti di cartoleria elegantemente decorati e segnalibri personalizzati mi hanno fatto subito sentire a casa, nel mio elemento naturale. Ma la visita doveva proseguire.
A forza di fotografare oggetti fatti a mano ho scaricato il telefono, di angolini da fissare in eterno ne ho trovati una miriade. L'evento era suddiviso in sei aree, interne ed esterne, arredate in ogni minimo dettaglio. Ceramiche e realizzazioni in vetro, saponi dai colori vivaci, vasetti di miele limpido e dorato e confetture golose, borse ed elementi d'arredo originali ed eleganti mi hanno aperto uno scrigno di tesori nati dalle terre friulane.
Il Brolo e i giardini che circondavano ogni edificio del borgo erano i regni di vivaisti e giardinieri che hanno creato composizioni magiche, con una varietà di piante e fiori da far girare la testa. Quando credi di aver visto tutto ecco che qualcosa riesce a sorprenderti come i salottini all'aperto allestiti in diversi punti del parco, le acque che costeggiano il borgo o le casette delle fate che spuntano lungo il tronco di un albero.
Non stupisce quindi l'incredibile affluenza di curiosi che, come me, immortalavano ogni angolo o elemento architettonico del Castello di Sotto e del Castello di Sopra, del Folador e della Cancelleria, della Pileria del riso e del Brolo. Seppur provvista di mappa di tutta Strassoldo in festa, non l'ho consultata ed è stato bello perdersi, per un giorno, in questa bellissima manifestazione.
Giunti al punto di partenza, viene voglia di ricominciare da capo e stropicciarsi gli occhi dalla meraviglia, ancora una volta.
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