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Fronte del porto di Elia Kazan

Creato il 23 maggio 2013 da Spaceoddity
Fronte del porto di Elia KazanFronte del porto (1954, tit. or. On the Waterfront) di Elia Kazan è uno dei titoli più importanti di un certo cinema americano di carattere realista. Un Marlon Brando trentenne e baldanzoso interpreta la parte di Terry Malloy, ex pugile che ha concluso la sua brevissima carriera a causa di una scommessa truccata e che si ritrova a chiedere lavoro in un porto a una losca cricca di criminali capeggiati da Johnny Friendly (Lee J. Cobb). Il giovane, conscio della natura e degli scopi dell'organizzazione "sindacale" che lo appoggia, si trova però a conoscere una ragazza, Edie Doyle (Eva Marie Saint), che sembra farlo vacillare nella granitica fedeltà alla causa. A incrinare ancora di più l'uomo e ad aprirgli gli occhi è padre Barry (Karl Malden), un sacerdote dal temperamento molto forte e dalla ben pronunciata anima caritatevole, intenzionato a infrangere l'omertà degli operai che si contendono a pugni e inganni il lavoro giornaliero e la sua alienazione. A quel punto, neanche l'adorato fratello Charlie Malloy (Rod Steiger) riuscirà a scongiurare la catastrofe imminente.
Il capolavoro di Kazan (che già tre anni prima aveva girato con Brando Un trama che si chiama desiderio) affronta fondamentalmente due temi: il lavoro sottomesso agli interessi di pochi criminali e il tema della verità. L'atto del dire si configura qui in maniera diversa a seconda dell'interlocutore. Se la necessità evangelica di padre Barry acclama la denuncia dei criminali, senza nessuna coloritura mistica, il gruppo dei facinorosi connota la parola nel modo più odioso possibile: l'atto della spia. Tra l'uno e gli altri, Terry fa fatica ad accettare l'importanza del logos e, alla dolce Edie, preoccupata di conoscere le vicende che hanno portato alla morte - tragica e senz'altro dolosa - del fratello, rimprovera l'eccessiva tensione in tal senso: Devi smettere di pensare alla verità. In questo modo, l'uomo si garantisce il prestigio guadagnato nel gruppo, ovvero un posto (al) sicuro e una paga facile.
Fronte del porto di Elia KazanTerry è un cinico, uno spietato, ma non è né stupido né sleale e, tutto sommato, la ragazza non sbaglia a ravvisare in lui uno sguardo buono né padre Barry a credere nella possibilità di dipanare la matassa al suo fianco. Nello stesso tempo, Johnny Friendly, il "cattivo" (di una dinamica molto western) dal nome antonomastico, ha buon gioco ad assumerlo senza una vera mansione, pur di assicurarsi la fedeltà sua e del fratello. Però, per chi vede il film stride l'incarico senza fatica che gli viene affidato con la straniante lotta quotidiana e senza quartiere per un lavoro sottopagato e privo di prospettiva o di sbocchi, sotto un cielo perennemente invernale.
Le dinamiche operaie, che pur da lontano e con molta cautela possono essere accostate alle situazioni di Tempi moderni, hanno un umore che sembra parodiare la realtà: su un fondale che riproduce con buona approssimazione un porto con una nave eternamente ferma (e che dunque nega il movimento frenetico che ci si aspetta in un porto), questi uomini riproducono dinamiche stranianti ed eterne della lotta tra poveri, sotto lo sguardo divertito di chi comanda. Non c'è nessuno sufficientemente ricco da non poter desiderare di più, né qualcuno abbastanza povero da poter rinunciare a una qualche forma di sopraffazione. Sul fronte del porto (un luogo di malaffare come un altro), non c'è speranza di riscatto, si attende che arrivi un'altra nave e che la giornata si riproduca sotto una stella migliore.

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