Magazine Cinema

frozen

Creato il 25 marzo 2011 da Albertogallo

FROZEN (Usa 2010)

locandina frozen

Avevamo parlato, a proposito del recente 127 ore, di quei film dove qualcuno rimane incastrato da qualche parte e non riesce più a uscirne per un bel po’ di tempo (cfr. anche Buried). Ecco, Frozen*, diretto dal giovane espertone di horror a basso costo Adam Green, è praticamente l’esempio perfetto, l’idea platonica di questo genere di pellicola: tre ragazzotti bellocci e furbetti (due lui e una lei), un posto isolato e inospitale (una seggiovia bloccata di notte in alta montagna), lo schema narrativo classico spensieratezza/disperazione/tentativo di razionalizzazione/cose molto brutte, un po’ di splatter e poco altro. Il 90 per cento del film si svolge proprio nello scarso metro quadrato dei sellini della seggiovia, tra inizi di congelamento, improbabili tentativi di fuga, dialoghi incazzosi e, ovviamente, noiosissime vicende personali buttate lì tanto per dare un po’ di spessore ai personaggi.

In ogni caso – sarà che i film di gente bloccata da qualche parte (non saprei in quale altro modo chiamarli) li apprezzo quasi sempre – per me Frozen non è niente male. D’altronde è anche difficile e ci va una certa abilità, secondo me, per rendere interessante una storia che prevede la presenza di pochissimi personaggi (tra l’altro tre attori abbastanza sconosciuti, per quanto Emma Bell spero di rivederla ancora, non necessariamente sul grande schermo) e una singola location. Ben dosate e piuttosto inquietanti anche le scene più smaccatamente horrorifiche, che vedono protagonista un branco di lupi e quel languorino allo stomaco che in alta montagna è praticamente inevitabile.
Niente di che, ma un niente di che che si fa vedere volentieri.

Alberto Gallo

* Notare l’ammiccamento pop alla canzone di Madonna.



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazines