Grazia e bellezza sono le sue qualità più evidenti. Fuchsia è il suo nome, ma non riguarda soltanto il suo colore che varia dal rosa al violetto, perché questa pianta ornamentale, che molti chiamano con soprannomi e vezzeggiativi, come campanelle del Paradiso, orecchini di dama, trombettine, ha una storia particolare. Era l’anno 1693 quando Charles Plumier, un frate francescano di origine francese, andò in Messico. Il frate amava molto la natura ed al suo occhio attento non sfuggì questa particolare pianta; ne fu talmente colpito che al suo ritorno in Europa, oltre a parlarne con entusiasmo, la disegnò. La Fuchsia doveva essere ammirata e conosciuta in tutta la sua amabile ed eterea bellezza. Soprattutto, perché la pianta arrivava da Paesi lontani, essendo originaria dell'America centrale e meridionale e della Nuova Zelanda.
Nota anche come campanelle del Paradiso o orecchini di dama, la fuchsia è veramente facile da coltivare e non ha bisogno di cure particolari. La temperatura ideale per la sua crescita è fra i 13° e i 16°, in un ambiente umido e al riparo dalla luce diretta del sole. Nella stagione autunno-inverno perde le foglie come tutte le piante a foglia decidua. La fuchsia deve essere regolarmente annaffiata nelle stagioni calde (primavera ed estate), per mantenere il terriccio umido, mentre nelle stagioni fredde deve essere innaffiata di quando in quando perchè il terriccio non si secchi. Il rinvaso va effettuato alla fine dell'inverno. La concimazione è da farsi ogni due settimane nel periodo di crescita da marzo ad ottobre. I rami della fuchsia devono essere potati alla fine dell'inverno per il 70 %.
Una volta che fu scoperta questa particolare pianta e che fu disegnata era necessario che si trovasse alla pianta un nome meritevole di tanta straordinaria leggiadria. Fu deciso che il suo nome sarebbe stato Fuchsia: era un omaggio a Leonhart Fuchs, che era un medico della Baviera che un secolo prima aveva realizzato uno dei più considerevoli erbari in Europa e fu autore di trattati di botanica che erano illustrati con i disegni dei fiori e delle piante che provenivano da altre regioni. Perchè le diverse cultivar dovevano essere distinte le une dalle altre, per esempio la varietà Eva Boerg che ha lunghi rami ricadenti è ideale per essere appesa, mentre la Sarah Jane dalle infiorescenze doppie rosa e lilla sta bene in vaso a terra e la Winston Churchill, con molti fiori è molto adatta ai giardini.
Prima di ottenere la giusta fama, però, la Fuchsia dovette attendere il XVIII secolo, epoca in cui diventò di gran moda e non vi era salotto o giardino in cui non ve ne fosse almeno una. E date le innumerevoli tipologie di cultivar e le poche cure necessarie, in poco tempo divenne immancabile nei giardini di tutta l'aristocrazia del tempo. D'altronde, in presenza di parassiti come gli afidi, il ragnetto rosso o la mosca bianca, capaci di decimare interi giardini di Fuchsia, intervenivano i giardinieri. Oggi, è sufficiente un antiparassitario adeguato.
I fiori sono utilizzati da sempre per lanciare messaggi non troppo evidenti ad un particolare destinatario e non lasciare cosi trasparire nulla con le parole. La pianta della Fuchsia rappresentava la grazia, la bellezza, la delicatezza, la fragilità, tutte qualità degne di una fanciulla di rango. Le dame erano solite porre tra i capelli un fiore di fucsia in segno di bellezza appunto ed eleganza. La popolazione inglese, in passato, chiamava la pianta Ladies' eardrops ovvero "orecchini di dama" in quanto la particolare conformazione del fiore, ricorda la forma pendente degli orecchini delle donne.