Magazine Viaggi

Fuga a Londra – Episodio 1: L’Affitto

Creato il 31 ottobre 2012 da Angelozinna

Fuga a Londra – Episodio 1: L’Affitto

Non solo Australia. Da oggi Lorenzo ci spiegherà come gettare le radici in una delle città più care al mondo senza dover aprire un mutuo. Settimana dopo settimana sarà costruita una breve guida su come stabilirsi nella capitale inglese in modo indipendente. Si comincia con l’affitto, dove andare ad abitare, e come non farsi fregare:

Rispetto ad altre destinazioni amate dagli italiani Londra ha il vantaggio di voli estremamente economici e di non richiedere un visto per la permanenza e il lavoro. Rispetto a Stati Uniti, Australia ed anche Germania, dove i voli sono mediamente più cari, Londra è nettamente la più semplice da raggiungere. La semplicità con cui si raggiunge il Regno Unito, però, si dimentica in fretta, viste le difficoltà, la competizione e l’esborso economico che essa presenta e richiede. Le difficoltà rendono le cose più belle, però, si sa. Quindi niente paura, non c’è città al mondo in cui valga più la pena spendere almeno qualche mese della propria vita.

Il capitolo principale dell’articolo come delle vostre spese londinesi è l’affitto. Gli affitti londinesi sono assurdi. Non trovo altro modo per descriverli. Una casa di due stanze, magari anche piccola e non proprio appena rinnovata, in zone come Fulham, Chealsea o Kensinghton, viene affittata per un prezzo intorno ai duemila Pound. Considerando che al momento un Pound vale intorno ad un 1.30 Euro, ci si avvicina al prezzo di una bella villetta in Italia. Certo queste sono le zone più ricche della città, almeno nei confini della zona 2.

Prendiamo quindi un esempio opposto, come Mile End nell’Est, o Stockwell a Sud. Qui la media del prezzo settimanale per camera si aggira sui 100/120 Pound a settimana. Ben più abbordabile dei prezzi del West End, ma pur sempre intorno ai £500. Passando in Zona 3 i prezzi si abbassano, ma va aggiunto il costo maggiore dei trasporti e la distanza dal centro. Se infatti lo stabilizzarsi più distanti dalla città è sensato col passare del tempo, dati gli affitti più bassi e la maggior facilità nel trovare appartamenti, nelle prime settimane è preferibile rimanere più vicini alle zone centrali. Anche perché, per esperienza diretta e dopo aver visto molti arrivare e partire, Londra viene apprezzata in diverse fasi.

Si parte dal centro per poi spostarsi sempre più esterni e scegliendo una delle quattro possibili direzioni a seconda del nostro stile e dei nostri gusti. Difficilmente si apprezzerà Soke Newington dopo appena due settimane trascorse in città. Ed anche luoghi come Whitechapel, o Hackney Central possono apparire ostici nei primi giorni. Certo questo è relativo alle proprie esperienze, ma per molti giovani italiani questa valutazione si applicherà più che bene. Queste indicazioni di prezzo si riferiscono a camere singole. C’è sempre la possibilità di dividere la stanza con un amico o anche con uno sconosciuto. Ovviamente in questo modo si risparmia, però il risparmio spesso non è così drastico come si spererebbe. Nel senso che spesso e volentieri il proprietario non dividerà semplicemente il prezzo della camera per due, ma conierà un nuovo prezzo ad hoc per la camera in condivisone. Per esempio, un ampia camera che vi verrebbe affittata come singola per £130 a settimana, diverrà una camera per due al prezzo di £80 la settimana. Il risparmio c’è quindi, però difficilmente permette di schiacciare i costi radicalmente. Anche perché se ci si trova a pagare 70 o 80 Pound a settimana per condividere una stanza, tanto vale pagare 100 per una singola. Discorso simile vale per le coppie in cerca di un letto matrimoniale. Il prezzo della camera affittata alle coppie è sempre maggiorato. Ultima cosa prima di qualche trucco. Il prezzo medio per una casa in buono stato e in un quartiere desiderabile ad Est, Nord o Sud (Ovest escluso quindi) è £600. Ma questo problema si porrà più avanti, quando si sarà già sistemati e già stanchi della propria casa a prezzo abbordabile.

Quindi, cosa fare appena arrivati? Anzi, ancor prima di arrivare. Se non si ha nessuno che ci può ospitare per i primi giorni l’unica cosa da fare è prendere un letto in ostello. (Non considero la possibilità di affidarsi ad agenzie a pagamento perché non low cost e perchè contrarie alla filosofia del cavarsela da soli.) Meglio prenotare almeno la prima notte prima di partire. Perché la città è abbastanza grande da massacrare anche il più allenato portatore di zaino o valigia alla ricerca di un ostello. Gli ostelli di Londra sono puramente turistici. Dove il pernottamento medio è al massimo di una settimana e, punto cruciale, i prezzi aumentano di giorno in giorno avvicinandosi al weekend. Visto l’affluenza di visitatori nel fine settimana il prezzo di un letto può arrivare a costare di sabato quattro/cinque volte il prezzo di un martedì. Si può quindi prenotare un letto di martedì per £10 e vederne lievitare il prezzo fino a £50 a notte di venerdì o sabato.  Come evitare questo problema? Spostandosi di camera ogni giorno. Cosa ovviamente molto noiosa, ma necessaria per non incappare in prezzi da turista che annienterebbero sul nascere le nostre finanze.

C’è un trucco da seguire. Ogni ostello offre dei letti a prezzo estremamente ridotto perché risaltino poi nei siti web come capaci di migliori offerte. Hostelworld.com ad esempio classifica gli ostelli dal meno caro in avanti. Perchè l’ostello appaia tra i primi è necessario che abbia almeno uno o due letti a prezzi stracciati. E noi è su quelli che dobbiamo concentrarci. L’offerta sarà per una sola notte, quindi il giorno seguente saremo costretti al check-out e nuovamente al check-in. Ma se saremo costretti a starci per un’intera settimana o più avremo risparmiato decine, se non centinaia, di Pound.

Non è necessario cambiare ostello ogni giorno. Basterà scegliere un ostello grande abbastanza da offrire molti letti e cambiare letto al suo interno. Prenotando sempre on-line, perché spesso i prezzi sono più bassi che prenotando sul posto.

Articolo di Lorenzo Dal Piaz


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazine