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“Let me be very frank,” he said. “Obviously, it’s a big problem, unemployment, this is clear.”
“Why I said it’s not a problem if a part of Italian people left Italy – because I think around the world, there are a lot of Italians very able, very intelligent, very smart, who change the world.”
Sono due frasi estrapolate dall’intervista del premier Matteo Renzi alla Cnn – nella fattispecie con una delle più famose anchorwoman, Christiane Amanpour.
In questa intervista Renzi fa due affermazioni, una ben poco condivisible, l’altra invece più condivisibile.
La prima è che il “brain drain” non è un problema. La stessa Amanpour controbatte incredula… “really ?!?” Negare la realtà è un’arte molto politica. Ma fare così significa non rottamare nulla – anzi, significa operare nella continuità di chi ti ha preceduto. Il “brain drain” è un problema, se frutto non solo di circostanze economiche peculiari, ma di una mentalità e di un modo di fare tutto italiano che va debellato. Con i fatti e con le misure giuste.
La seconda affermazione è invece molto più condivisibile, ma va attuata. Non lasciata sospesa per aria: “aiutateci a cambiare l’Italia”, chiede Renzi agli italiani della Silicon Valley. Palazzo Chigi lascerà un canale di comunicazione aperto con loro? Ne recepirà la carica innovativa?
E voi cosa ne pensate???
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