Una scelta tutt’altro che casuale, visto che, due anni fa, dopo il passaggio dell’onda a resistere e continuare a produrre energia fu proprio un impianto eolico.
Il nuovo impianto punta ad ottenere un Gigawatt di potenza istallata sfruttando le 143 turbine, istallate dove il mare è profondo ben 120 metri, che ridaranno energia ad una delle aree maggiormente danneggiate dall’onda devastatrice., istallate a 120 metri di profondità, per ridare energia ad una delle zoem più danneggiate dallo tsunami
Tra gli obiettivi del progetto, anche quello di proseguire nel progressivo abbandono dei combustibili fossili per abbassare la quantità di emissioni inquinanti prodotte e rilasciate.
A due anni e mezzo dalla tragedia, tutti i 50 reattori nucleari giapponesi sono sotto controllo e seguono la nuova normativa con la prospettiva di riavviare presto almeno 14 dei reattori chiusi a seguito dell’incidente.
Il Giappone sta tuttavia proseguendo negli investimenti nelle rinnovabili, dando spazio alla ricerca nel campo dell’eolico galleggiante per sfruttare le acque profonde che lo circondano visto che le turbine senza fondamenta sono la migliore soluzione per le caratteristiche del mare giapponese.
[foto da ilsostenibile.it]