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Fukushima, l’emergenza negata

Creato il 31 ottobre 2011 da Oblioilblog @oblioilblog

Fukushima, l’emergenza negata

Capita spessissimo che una notizia della quale si è parlato ininterrottamente per bel po’ di tempo, finisca poi clamorosamente nel dimenticatoio. Questo è il caso di Fukushima. In Italia le televisioni ci hanno tenuti aggiornati a reti unificate minuto per minuto sulla possibile fusione del nucleo. Passato il pericolo, però, è calato il silenzio.

Si è trascurato così il problema più grave per la popolazione: le radiazioni. E poco male se questo è successo nell’informazione italiana: è solo malcostume. Ben più preoccupante il fatto che pure il governo giapponese sembra non badarci molto. Se è fatto ingenuamente è incompetenza, se per nascondere la realtà e non preoccupare i cittadini è malafede criminosa.

I giapponesi si sono stancati delle rassicurazioni del governo e hanno iniziato a misurarsi da soli i livelli di radiazioni, vista la scarsità di dati ufficiali. I risultati sono molto allarmati. A Tokyo, che secondo l’establishment è troppo lontana per essere contaminata, 22 delle 132 aree esaminate presentano una radioattività superiore ai 37mila becquerel al metro quadrato, il livello intorno a Chernobyl. Ma si teme che il vento e la pioggia possano aver portato il materiale radioattivo, soprattutto il cesio, ben più in là della Capitale, in aree che non sono mai state controllate. 

La versione  ufficiale fin dall’11 marzo è che la fuga tossica dalla centrale di Fukushima non abbia fatto molta strada e che comunque sia sempre stata a livelli di guardia. La responsabile della salute e della sicurezza della città di Tokyo Kaoro Noguchi assicura che, eventualmente, le sostanze arrivate fin lì si sarebbero già depositate nel cemento e le esposizioni sarebbero limitate. Ma pochi ci hanno creduto.

Attacca anche l’autorevole New York Time:

Le fonti ufficiali sono state ripetutamente smentite da esperti indipendenti e da gruppi di cittadini che hanno condotto rilevazioni per proprio conto. Il fallimento del governo nell’agire prontamente, come afferma un crescente coro di scienziati, potrebbe esporre molte più persone di quante si fosse originariamente pensato a radiazioni potenzialmente nocive.

Conferma Kiyoshi Toda, esperto di radioattività presso la facoltà di Studi ambientali dell’Università di Nagasaki:

Le sostanze radioattive entrano nei corpi delle persone dall’aria, dal cibo, e sono ovunque. Ma il governo non prova nemmeno a informare il pubblico sulla quantità di radiazioni a cui è esposto.

I giapponesi che in quanto a tecnologia mangiano in testa a tutti, si sono organizzati facilmente in rete, dando vita a una serie di misurazioni fai da te. Uno dei gruppi più attivi è il Radiation Defense Project che agisce in collaborazione con l’Istituto per la ricerca sugli isotopi di Yokohama. Le rivelazioni toccano la punta incredibile di 1,5 milioni di becquerel al metro quadrato in una zona. Il pericolo più importante è quello silenzioso e non imminente: il cancro, la leucemia e le mutazioni. Ci vorranno anni e forse decenni per fare una stima dei danni alla salute.

Kota Kinoshita, del gruppo sopraccitato, è sconsolato:

Chiunque vorrebbe credere che questo sia un problema solamente di Fukushima. Ma se il governo non prende seriamente il problema, come possiamo credergli?

 

Fonte: Il Fatto Quotidiano


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