E porsi diverse domande:
Un anno fa il disastro di Fukushima e a “Presadiretta” un reportage in esclusiva dalla zona proibita attorno alla centrale e nelle aree annientate dallo tsunami.Alessandro Libbri, un giornalista italiano che sta in Giappone è riuscito a filmare la vita sospesa: dove abitavano 10mila persone ora è tutto abbandonato. Le interviste ai sindaci, agli psicologi, ai medici a quanti stanno cercando di recuperare dopo la più grande tragedia del Giappone dopo la seconda guerra mondiale.E in Italia dopo Fukushima i politici che volevano il nucleare hanno rinunciato. Esiste un piano nazionale per l’energia? Ma cosa si sta facendo per implementare le energie rinnovabili?
Tra zig-zag normativi imprenditori e consumatori non sanno come procedere mentre dobbiamo implementare le leggi europee in materia di consumo energetico. Chi produce energia pulita è in difficoltà nonostante la green economy sia in tutto il mondo considerata il volano dell’economia del futuro.A Casalecchio di Reno esiste la comunità solare: lì le bollette stanno a zero e con i soldi che si risparmiano o si fanno con il surplus prodotto si ristrutturano le case perché consumino meno. In Italia nascono anche le ricerche più avanzate in fatto di rinnovabili.Energia è un racconto di: Riccardo Iacona, Silvia Bencivelli, Sabrina Carreras e Elena Stramentinoli.
Alcuni articoli a tema:
Il fabbisogno energetico nazionale e la dipendenza dal nucleare:
.... Si scopre così che solo il 2,5% del fabbisogno nazionale è coperto dal nucleare francese, il 3,05% dal nucleare svizzero e lo 0,8% da quello sloveno.
In realtà, se si considera il mix medio energetico nazionale calcolato dal Gestore servizi energetici (GSE) in collaborazione con Terna, la percentuale di energia nucleare effettivamente utilizzata in Italia è pari ad appena l’1,5% del totale. Se si scompone il dato, si scopre che il nucleare francese pesa per circa lo 0,6% sul mix energetico nazionale.
La lezione di Fukushima:
È la denuncia di un fallimento. Impietosa. Proviene da un rapporto elaborato da Greenpeace, intitolato “Lezioni da Fukushima”.
Secondo l’associazione ambientalista, che cita la relazione preliminare presentata lo scorso dicembre dalla Commissione d’inchiesta sugli incidenti di Fukushima, “la Tepco, società elettrica nipponica, non era preparata ad affrontare un incidente nucleare. Se la compagnia e le autorità non avessero compiuto così tanti errori all’inizio della catastrofe, la quantità d’inquinanti radioattivi liberati nell’ambiente sarebbe stata di gran lunga inferiore”.