A distanza di 5 anni dal terremoto e dallo tsunami che investirono il Giappone, un documentario in onda su Sky racconta la storia del disastro di Fukushima.
11 marzo 2011. Sono le 14.46 quando un sisma di grado 9 della scala Richter scuote il Giappone. Poco dopo, uno tsunami con onde alte decine di metri (tra i 10 e i 40 metri a seconda delle zone) si abbatte su 400 km della costa orientale del Giappone e si spinge per 6-7 km nell’entroterra. Tra le località colpite da una catastrofe di dimensioni bibliche c’è anche Fukushima, cittadina che ospita, non lontano dal mare, una centrale nucleare a 6 reattori gestita dalla Tokyo Electric Power Company (la Tepco). A 5 anni da quelle ore drammatiche un documentario dal titolo Fukushima. A Nuclear Story andrà in onda questa sera alle ore 21 su Sky Tg 24 e Sky Cinema Cult per provare a gettare luce sui fatti.

Fukushima. Photo credit: Abode of Chaos via Foter.com / CC BY
Il disastro naturale senza precedenti colpì la costa orientale del Giappone e investì in pieno la centrale nucleare di Fukushima (Dai-ichi) provocando la fusione del “nocciolo” di quattro dei sei reattori. Le molteplici esplosioni che seguirono causarono la dispersione di materiale radioattivo che ha contaminato (forse per decenni o addirittura per secoli) terreni, aria, acque marine e falde acquifere di un area di svariati chilometri quadrati. Interi centri abitati nel raggio di 20 km (la cosiddetta no-go zone) furono evacuati e solo da qualche mese il governo giapponese ha rilasciato le autorizzazioni e i permessi che consentono ai coraggiosi di fare ritorno nelle proprie case ancora distrutte.
Il documentario sul disastro di Fukushima, diretto da Matteo Gagliardi e tratto da un libro di Pio D’Emilia, cerca di fare il punto sulla catastrofe naturale costata la vita a 16mila persone e che ha provocat danni incalcolabili all’area. Il documentario cerca di appurare eventuali responsabilità e negligenze da parte dei dirigenti Tepco, raccontando le storie di eroi che con le loro azioni salvarono molte vite e tornando su luoghi devastati e rimasti come erano 5 anni fa, in un area che a fatica cerca di ricominciare e ricostruire. Intanto, a Fukushima, la situazione pare tutt’altro che chiara e sotto controllo: continuano ad essere riversati in mare milioni di metri cubi di acqua contaminata ogni giorno, milioni di tonnellate di terra radioattiva pongono problemi di stoccaggio e smaltimento, mentre persino i robot inviati per controllare da vicino i nuclei soccombono dopo pochi minuti alle elevatissime radiazioni.
di Andrea SEVERINA
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