Una delle collaborazioni più interessanti di quest’anno è quella tra gli americani Full Of Hell e il guru del Japanoizu. A un primo impatto, un disco che unisce questi due nomi può sembrare strano: da una parte hardcore a tinte grind, dall’altra Masami Akita. Se però andiamo a scavare nelle rispettive produzioni, i punti di contatto sono diversi, ad esempio Rectal Anarchy, che Merzbow fece assieme ai Gore Beyond Necropsy, e lo split tra il quartetto statunitense e i The Guilt Øf… di Mike IX Williams (il debutto stesso dei Full Of Hell, Roots Of Earth Are Consuming My Home, conteneva sparse divagazioni noise).
Questo disco si apre con “Burst Synapse” e “Guardian Knot”, due brani pieni di blastbeats nei quali la componente grind va per la maggiore, come un po’ in tutte le recenti uscite targate Full Of Hell, segno che ormai la band è sempre più dentro il powerviolence odierno. Più si va avanti e più le canzoni si fanno lunghe, elaborate e intricate: i due mondi cominciano a incontrarsi, i due generi si fondono in una sola cosa. Il massimo dell’alienazione viene raggiunto su “High Fells” e “Ludjet Av Gud”, nelle quali ormai è il rumorismo a fare da padrone, tra il drone e le dissonanze delle chitarre. La produzione è ben curata, ma suona un po’ leccata e non riesce a esprimere al meglio le potenzialità di tutti. Le idee sono ottime, ma un po’ di sporcizia in più avrebbe reso l’insieme più “vivo”, e quindi più marcio.
Di per sé questo split è un bel lavoro, molto interessante: ci conferma che né l’uno né gli altri hanno finito le idee. Non si può comunque non notare come questo tipo di sperimentazioni siano ormai sempre più diffuse, risultando dunque sempre meno una novità. Oltretutto, c’è chi le attua da molti anni e con risultati di gran lunga migliori: Bastard Noise, Iron Lung, Pig Heart Transplants, soprattutto i mai troppo celebrati The Endless Blockade, band canadese ormai sciolta (i suoi membri ora suonano negli altrettanto ottimi Column Of Heaven). Senza questa “concorrenza”, Full Of Hell & Merzbow sarebbe stato senza dubbio un disco incredibile, di quelli che lasciano spiazzato l’ascoltatore. Invece, almeno che non siate dei fan inguaribili, potete anche tralasciare quest’uscita, concentrandovi però nell’approfondire i gruppi sopra citati, che di sicuro riusciranno a trasmettere quel senso di alienazione e quel rumore assordante che per di qua non passano.
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