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Full of woe

Creato il 08 dicembre 2011 da Danielpeekaboo
Full of woe
Forse una delle ultime sere fra queste quattro mura foderate di libri polverosi e pagine scritte. Quanta vita è passata in questa manciata di metri quadrati, quanta della mia vita. Quante note e quante parole. Quanto dolore. E forse è il riemergere di questo dolore che stasera mi fa sentire così vicino a questo luogo. Come fosse un organo del mio corpo di cui non posso fare a meno. Ogni volta che precipito. Come stasera. Le solite frasi dette dalle solite persone. Le stesse che dovrebbero amarmi come nessun altro al mondo e che invece continuano a ferirmi in modo interminabile. E terribilmente inconsapevole. Accecate forse dalla superbia e dal disprezzo verso chi vorrebbero vedere uguale a se stesse. Ma che vedono così immensamente diverso. E così qui di nuovo cerco di affogare i pensieri mediocri che galleggiano sulla superficie della mia anima stanca. Sono ancora quel ragazzino adolescente immerso nel buio e nella musica? Non ho davvero imparato nulla in tutto questo tempo? Sono sempre allo stesso punto? Ci sono cose a cui non ci si abitua mai. Che non siamo in grado di imparare. Ci sono ferite che non guariscono mai. Possono soltanto essere riempite di sale dalle stesse mani di sempre. Il sonnifero scivola dolciastro nella gola. E pian piano mi toglie la consapevolezza del fallimento perenne dei miei giorni, della incapacità di cambiare davvero e di debellare i miei demoni. Vorrei fuggire lontano. In fondo è l’unica cosa che ho sempre desiderato. “I'll go to London there's a mate of mine I know she'll give me a place full of woe and further to go”.
Le parti in inglese sono tratte da “The Chalet line” by Belle and Sebastian

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