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Fulmicodonne: quando il cotone non serve solo a struccarsi!

Da Stanford @stanfordissimo
Fulmicodonne: quando il cotone non serve  solo a struccarsi!
Spread, Bund, differenziali, rating, default, questi i nuovi incubi. Siamo finiti tutti al televoto mondiale dove il pubblico sovrano però, non siamo noi, ma le agenzie di rating e gruppi bancari, che decidono la nostra affidabilità in base alla sanità dei conti nazionali. Chissenefrega se voi vi fate in quattordici per assolvere ai vostri impegni economici, che siate onesti o meno, verrete declassati comunque. Mi ricordo la mamma, e il suo cassetto delle buste vuote, quello dove ogni voce in uscita aveva la sua busta pronta a contenere il minimo risparmio, per poter far fronte alle bollette, alla scuola, la casa, etc..., e penso che nemmeno allora se la passavano tanto bene, eppure, le donne come lei, con "tedesca" disciplina e rinunce ecumeniche pagate con un cilicio estetico pressoché quotidiano, riuscivano a non cadere dall'allora "scala mobile".Che faceva mio padre? Lavorava e faceva la spesa all'ingrosso, per il resto viveva il suo esilio in salotto mentre il "generale" moglie, porzionava, tagliava, e spesso ricuciva la spesa pubblica di casa. Come una Merkel de noaltri, la mamma pur avendo eretto un muro tra la cucina e il salotto fatto di preoccupazioni, cercava di tenere in piedi la nostra famiglia, attraverso una serie di acrobazie che oggi l'avrebbero resa una economista pluripremiata.Oltre ai soldi, quello che le mancava, era il senso dell'autocommiserazione che oggi trasuda dai pori della gente comune ogni qualvolta non possono permettersi qualcosa, teneva la prima inserita la maria luisa, e procedeva a marcia bassa per la salita del suo tempo.Da sempre le donne, hanno saputo affrontare il dissesto economico con praticità, astuzia, e quella dignità che le rendeva esplosivamente sexy, dalle contrabbandiere partenopee, alle venditrici di sale montane, schiere di femmine, hanno saputo tenere ferma la dorsale italica nei tempi più bui della sua storia. Oppure altre, portavano da sole( i mariti le avevano mollate fumandosi al gioco i denari di casa) almeno tre figli alla laurea, o avviavano attività domestiche (riparazioni sartoriali in nero) che consentivano loro di comprare un domani la dote alla figlia. Era piena l'Italia di queste donne che tutte riassumo nel fiero volto di Anna Magnani, ma oggi ci sono ancora?Queste icone domestiche, per tanta parte dimenticate, generarono le figlie del dopoguerra, la generazione femminista e lavoratrice, le quali, a loro volta, tra un divorzio e un voto, hanno generato le figlie della televisione, aspiranti protagoniste che finiscono per "ine" (veline, ollgettine, meteorine, e gieffine), che nella televisione ci vogliono proprio entrare!Prima della bolla speculativa, nel boom degli anni Ottanta e parte dei Novanta sempre loro, le donne, hanno dato il meglio di se nella carriera secolare come manager di successo o come tutti le ricordano "donne in carriera". Ma decise come solo loro sanno essere vollero non privarsi di una famiglia e dei figli, nutrendo in seguito un folto schieramento di psicologi e farmacisti, a causa del conflitto tra una vita "normale" e un superlavoro.Mai stato clemente il destino con chi nasce femmina, eppure eccole qui le Giovanne d'Arco tricolore, sempre pronte all'appello dell'ingegno e dello slancio creativo. Sempre prime a rinnovarsi, ridiscutersi ed infine reinventarsi a beneficio di una collettività maschile che le regala i suoi avanzi di democraziaIn seguito però il benessere che si fingeva eterno e le lusinghe del progresso, sembrarono aver complottato contro il fuoco femminino, rammollendo la volontà in favore di più sode e plastiche parti anatomiche, che se anche gratificavano, in realtà, vennero usate per manipolarle ancora! Mi spiego meglio se dico che la prima volta che sentii parlare di chirurgia plastica era circa il 1996, e ad essere nominati erano i nasi di Ivo Pittanguy, e comunque i primi a mettere le mani in pasta furono uomini. Uomini che trasformavano le donne in ciò che meglio credevano, finendo a riprodurre un canone di bellezza alquanto imbarazzante e volgare.Ma in fondo, invecchiare e rammollirsi non piace a nessuno, e da quel tempo le uniche a rimanere immuni alla lusinga furono forse, le ipocondriache convinte, la trappola scattò e si diffuse come una epidemia, meglio come un sortilegio alla Tolkien del tipo: "Un silicone per domarle tutte!"Questo, unitamente allo shoping low cost, alle spa benessere e ai coupon, ha funzionato benefino alla moderna "crisi" poichè ha tenuto occupate le donne tra convalescenze e linfodrenaggi quel tanto che bastava a non farle pensare! Direte che non tutte le donne ci sono cascate, o che si può fare qualche ritocco senza tramutarsi in un "cantiere". Vero. Ma a che cosa non dovevano pensare???Al fatto che proprio loro in ogni tempo hanno giocato un ruolo fondamentale nei cambiamenti epocali, basti pensare alle regine epiche come Elena o alle moderne figure femminili come la Montessori, che seppero strappare al mondo un ruolo di primo piano in campi fino a quel momento dominati dai maschi. C'è nel grembo femminile non solo l'accoglienza dell'acqua prenatale, ma anche il fuoco della trasformazione della rinascita, che unitamente alla terra del corpo e alla ampiezza mentale, conferisce alle nostre femmine la completezza ed un potere quasi divino. Ma per realizzare cosa?Questo è nuovamente da vedersi, poiché mai come ora abbiamo bisogno di "svoltare", e i modelli di potere, guadagno e sviluppo maschile si sono dimostrati per ciò che sono: ingordi, miopi e corrotti. Non auspico un nuovo parto del Signore, da una vergine che taglia la corda in cielo, ma bensì una rinascita di ciò che già c'è. Nessun salvatore ma magari una condottiera.Se recessione sarà, non saprei, ma di certo il sistema di ascesa economica è in stallo, e stagnano le prospettive, per cui a mio avviso l'animo femminile, unitamente alla fulminante consapevolezza del moderno femminino, è pronto per fare il botto! Non è curioso che sia una donna, per di più, neanche bella, il leader vincente della robusta Germania? Mentre i vanitosi capi di stato italici e francesi, annaspano l'uno nell'indecisione, l'altro nella inutile paternità salvapoltrona, lei la Signora Merkel, crea una politica economica che può addirittura non porsi il problema delle quote rosa, che presta attenzione ai giovani, e impone alle aziende, politiche formative che ne favoriscano l'assunzione e lo sviluppo, invece di facilitarne i licenziamenti.Se le donne saranno chiamate ad un ruolo più o meno visibile di ammortizzatore sociale, sarà bene che ritornino al più presto a considerarsi "Fulmicodonne", cioè donne fulmine ma con anima, e per meglio bilanciare la miscela esplosiva che solo loro saranno in grado di generare come propellente di una nuova "resistenza" al processo mondiale di recessione, dovranno essere a conoscenza delle storie di donne fulmine, donne, che hanno dovuto svoltare, tirare su le maniche, donne invisibili e inodore come il nitrato ma capaci di energia esplosiva e resistenza a triplo strato!
Forse ragazze, è l'ora, di lasciare lo struccante e sporcarsi le mani, forse il cotone non serve solo per detergere ma anche per scuotere gli animi di un mondo maschile che di fronte all'incertezza è capace di rispondere con la solita inadeguata immaturità! Quindi amiche mie inzuppate il vostro cuore col nitrato della vostra forza antica, e uscite allo scoperto, perchè se la vostra storia non me la raccontate voi, presto non ci sarà più...una storia da studiare! O peggio ancora sarà di nuovo la solita storia!

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