© Alessandro Di Meo, fotoreporter dell’Ansa
Nel giorno delle dimissioni del Papa un fulmine si sarebbe abbattuto sulla Basilica di San Pietro, quasi a testimoniare la partecipazione della natura alla notizia epocale. C’è chi ha parlato di manifestazione divina e chi ha mostrato scetticismo insinuando un intervento umano per realizzare questa immagine (photoshop). L’autore dello scatto, Alessandro Di Meo, fotoreporter dell’Ansa, ha spiegato al Corriere.it: “Stava arrivando un temporale. Ho visto il primo fulmine e mi sono spostato sotto il colonnato. Mentre pulivo la lente dalla pioggia”, prosegue Di Meo nel suo racconto, “un primo fulmine ha colpito la cupola. Ho provato ancora diverse volte finché un fulmine ha colpito la cupola proprio mentre scattavo”. Di Meo rivela anche i dati tecnici dello scatto, dopo 40 minuti di appostamento: la macchina fotografica era appoggiata su una transenna e non sul cavalletto. Tempo di esposizione 8 secondi, diaframma 9 e 50 Iso di sensibilità, impostazione manuale. “Montavo un obiettivo grandangolare che mi permetteva di includere tutta la basilica nell’inquadratura”. “Capisco che possa sembrare incredibile», dice Di Meo. «Ma foto di fulmini se ne sono sempre fatte, questa volta è il fulmine giusto, nel posto giusto e al momento giusto. Io ci sono riuscito per caparbietà, e, perché no, anche con un pizzico di fortuna”. Di Meo ha confermato la sua versione a Corriere.it, aggiungendo che, al momento dello scatto avvenuto alle 17.56, il fulmine ha dato l’impressione «visiva» di colpire la croce posta sopra la cupola e che la gente che si era rifugiata sotto il colonnato per proteggersi dal temporale ha fatto un balzo per il tuono seguente al lampo caduto a una così ridotta distanza.