Far uso di spinelli è ormai una “moda” in una fascia di età sempre più giovane. Le ultime statistiche sottolineano che proprio in Italia sempre un maggior numero di giovanissimi fumano marijuana. Di questi giorni la notizia che la marijuana se fumata prima dello sviluppo provoca danni permanenti al cervello.
È quanto dimostra una ricerca condotta in Nuova Zelanda, su oltre mille individui nati fra il 1972 e il 1973, seguiti fino all’età di 38 anni. Dallo studio, pubblicato sulla rivista dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, Pnas, e coordinato da Madeline Meier della Duke University di Durham, emerge che i quoziente d’intelligenza del campione si era ridotto in modo irreversibile rispetto a quello dei coetanei che non avevano assunto cannabis. I ragazzi che consumavano cannabis già dall’adolescenza per diversi anni, mostravano 8 punti in meno nel quoziente intellettivo confrontando il QI a 13 e 38 anni.
Il problema, secondo i ricercatori, risiede nel fatto che prima dei 18 anni il cervello può essere più sensibile ai danni provocati dalle droghe poiché esso è ancora in fase di modellamento e quindi potrebbe essere più vulnerabile ai danni della marijuana.