Fumatori d’Italia sulla graticola. Di ostacoli sul proprio cammino ne hanno incontrati parecchi nell’ultimo decennio. Dal 10 gennaio 2005 vige il divieto di fumare in tutti i locali chiusi, pubblici e privati, purché si tratti di luoghi “aperti ad utenti o al pubblico”.
Si preserva la salute sic e simpliciter o tale tutela, come talvolta accusa chi non riesce a frenare il consumo di sigarette, limita di fatto la liberta’ dell’individuo? Quesito che ci si puo’ porre pensando, ad esempio, al fumo in uno spazio aperto come puo’ essere un parco o uno stadio. Quante volte chi non e’ nicotina-dipendente e’ stato infastidito dalla nuvoletta di fumo che il vento, in uno spazio aperto, conduce proprio dritto a viso e narici?
Dallo scorso marzo e’ vietato fumare al “Camp Nou”, lo stadio di Barcellona; con campagne anti-tabagismo che si sviluppano in Spagna e nel resto d’Europa. Ed i fumatori, “vessati” anche negli spazi aperti, si sentono perseguitati: compresi i circa 13 milioni (27% della popolazione) che ci sono in Italia.
L’ultima frontiera della lotta sembra ora spostarsi dal vizio a cio’ che residua dalla sua consumazione, vale a dire le cicche. La capitale della Catalogna, Barcellona, e’ vessillifera al riguardo, avendo cura di multare pure gli automobilisti sorpresi a gettarle dal finestrino della macchina. La guerra ai mozziconi in Italia si allarga da spiagge ed arenili a citta’ e piccoli comuni.
Multe e sanzioni pesanti per chi e’ sorpreso a buttarli a terra un po’ lungo l’intero stivale: da Trento a Parma, per passare a Firenze, Ferrara e Lecce. Nel capoluogo estense pare che il recupero dei mozziconi dagli anfratti delle strade, in cui vanno ad infilarsi, triplichi i costi della pulizia pubblica.
Sanzioni pecuniarie che, ad ogni modo, vanno da 150 a 500 €. Addirittura 1.000 € per chi dovesse essere colto in fallo nel comune di Pollica nel Cilento. A Cornedo, centro vicentino di undicimila anime, si mettono in campo i mezzi tecnologici: telecamere attive onde beccare chi butta le cicche in terra. Roba da far impallidire citta’ come Parigi o Rotterdam, da sempre capostipiti di battaglie similari.
Le statistiche dicono che in Italia ogni giorno vengono gettate nell’ambiente 195 milioni di cicche, pari a 72 miliardi di mozziconi all’anno. Se si tiene conto che i filtri delle sigarette ci mettono 5 anni per “annullare” l’effetto tossico nell’ambiente e che il 40 per cento del volume dei rifiuti recuperato nel mar Mediterraneo e’ composto da filtri di sigarette, la politica aggressiva nei confronti dei fumatori incalliti non sembrerebbe poi cosi’ proibizionista.
Francesco Rella @Fallo Sapere