Magazine Maternità
Io e L. ce ne stiamo spiaggiati sul divano a guardare un cartone animato di infimo livello che dai trailer prometteva molto di più.
Ci caschiamo sempre, ma alla fine come "Shek" o "L'era glaciale" ce ne sono pochi.
In ogni caso, eravamo in pieno relax post "giornata in piscina con figli matti".
Finchè L. captando un rumore sospetto dice: "Cosa è stato?" io: "ma niente, saranno i gatti!" Il mio livello di allerta è pericolosamente basso, riesco ad attribuire qualsiasi genere di danno o rumore ai nostri 2 gatti, anche se sono vistosamente acciambellati accanto a me in stato semicatatonico.
L. non è convinto, mette in pausa il programma e va nel corridoio.
Ecco, nel corridoio, c'era una festa abusiva, con tanto di fuochi artificiali alla quale non siamo stati invitati, sospetto sia stata organizzata dalla famiglia di germi che vive ormai stabilmente accampata tra le nostre pareti domestiche, nessuna ingiunzione di sfratto la smuove.
L. mi urla di spegnere la televisione, il suo primo pensiero, mentre la casa zampilla non è di salvare moglie e figli, ma di salvare gli elettrodomestici! per fortuna non mi ha chiesto di portare la lavastoviglie giu dalle scale, da quando è entrata a far parte della nostra famiglia un paio di anni fa è spesso soggetto di venerazione quasi mistica.
Stacchiamo al volo la corrente, il problema pare sia la scatoletta che contiene i fili elettrici che passa nel corridoio,la suddetta ha deciso di zampillare, alcuni fili elettrici al suo interno, hanno iniziato a socializzare, in modo poco appropriato con altri fili elettrici... insomma si stava svolgendo a nostra insaputa un'orgia di fili elettrici, che L. ha deciso prontamente di interrompere, come un solerte poliziotto della buoncostume.
Buio pesto, perchè chiaramente, la luce non salta mai, e quindi a che serve una pila in casa? unica cosa a portata una candela profumata dell'Ikea, mezza consumata dall'uso.
Peccato però non avere un fumatore in famiglia, non si sa mai dove trovare un accendino.
Per fortuna ne avevo uno nella borsa che avevo prelevato un giorno a casa della nonna, lei fuma e nel taschino era nascosto un accendino rosso.
L. arrampicato sulla scala, reggendo con una mano una candela profumata, e un coltello nell'altra (il cacciavite era momentaneamente sparito....) cerca di aprire la scatoletta, mentre io sotto mi figuro i peggio scenari.
A volte non è bello avere una immaginazione troppo viva nell'ordine, le visioni che si accavallano nella mia mente, sono:
- L. che tocca un pericolosissimo filo elettrico, che, indifferente alla corrente staccata, aspetta tipo pitone di colpire la sua vittima, questo spiega il mantra che ripeto ossessivamente "sei sicuro di quello che fai?" "non succede niente" "non è che muori?" nascosta dietro la porta del bagno, fosse mai che fulminandosi mi cada addosso;
- Una famiglia di ragni assassini, divoratori di fili, che aspetta da anni ormai, di essere liberata dalla sua prigione, salta fuori scattante dalla fessura nel muro per impadronirsi della nostra casa (ho un avversione nei confronti degli esseri a 8 zampe che farebbe la gioia di qualsiasi psicoterapeuta)
- Delle larve giganti, che cadono letteralmente fuori, come la schiuma di una bottiglia di spumante, non appena il tappo viene tolto.
Per fortuna non ci sono stati ne invasioni ne morti, solo dei fili, che, il genio che aveva fatto il nostro impianto elettrico aveva chiuso con del nastro adesivo invece che con nastro isolante o meglio dei morsetti.
Io dal basso della mia postazione, dietro la porta del bagno cerco di estrapolare, nozioni intelligenti da sottoporre all'elettricista capo (L.) ma le mie conoscenze sulle elettricità di fermano alla terza media, quando un professore di tecnica che, platealmente mi detestava, ci faceva costruire lampadine su tavole di compensato.
Alla fine dei lavori, e tagliati in po' di quegli orgiastici fili, abiamo mezza casa al buio, chiaramente la metà che contiene la cucina e il frigorifero, così L. se ne è andato in spedizione in cantina alla ricerca di una prolunga per salvare le nostre provviste dallo scioglimento.
Stanchi ma soddisfatti alle 23 passate ci accasciamo sul divano di un soggiorno buio, e propongo a L. di sorseggiare birra, parlando di donne nude, come fanno gli elettricisti alla fine di ogni turno di lavoro.
Mi ha guardato e va in camera a dormire.
Un grazie speciale all'alettricista (vero) che domenica mattina è venuto a ripristinare la corrente a casa della Happy Family
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