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Fuori Registro # 1 – Scuola Twain: la lettura e la scrittura creativa tra gli studenti

Creato il 02 maggio 2013 da Sulromanzo

Fuori Registro, Scuola TwainFuori Registro è la nuova rubrica di Sul Romanzo che descriverà i più interessanti e coinvolgenti progetti di promozione della lettura e scrittura nelle scuole. Con interviste agli ideatori, ai coordinatori e ai docenti, scopriremo le buone prassi per la cultura giovanile e le modalità con cui la letteratura contribuisce ad animare la formazione.

Ideato dal prof. Matteo Righetto, il progetto Scuola Twain propone ai ragazzi delle scuole medie e superiori laboratori di lettura e scrittura creativa «nella convinzione che oltre a offrire uno sviluppo e una crescita culturale, essi scatenino la fantasia e diano fiducia, insegnino il rispetto di sé e migliorino la capacità della comunicazione e delle relazioni interpersonali e sociali» si legge sul sito dedicato.

Il progetto, diffuso in ogni regione italiana, ha un’articolazione molto interessante: le lezioni sono svolte da docenti addetti ai lavori in ambito culturale i quali, a titolo gratuito, incontrano i ragazzi  nelle ore mattutine di studio scolastico proponendo contenuti, metodi e strumenti didattici altamente formativi.

Il prof. Francesco Lanzo, referente nazionale dei coordinatori del progetto, ha risposto ad alcune nostre domande.

Come riesce Scuola Twain a rendere creativo e coinvolgente il progetto?
Credo che Scuola Twain abbia dato una risposta a una domanda che proveniva già da tempo non solo dai docenti, ma anche dagli alunni stessi. Ogni incontro ha visto la presenza nelle classi di scrittori, attori, registi, sceneggiatori e fumettisti, figure che hanno messo a disposizione la loro professionalità, trasmettendo un modo di guardare alle storie come a una forma di conoscenza di se stessi e degli altri. Senza trascurare il fatto che viene insegnato ai ragazzi che la fantasia aiuta non solo a vivere meglio, ma in alcuni casi anche a vivere nel vero senso della parola.

Da dove può nascere oggi nei ragazzi la voglia di leggere e appassionarsi a una storia? 
Dal desiderio di capire noi stessi e gli altri. Dice Diego De Silva che spesso la gente non ha le emozioni chiare, altro che le idee. Non si può costringere un ragazzo a leggere o ad amare la letteratura, ma gli si possono dare dei buoni motivi per iniziare a farlo, suscitando il suo interesse e facendogli capire che le storie ci aiutano, per citare un altro libro, in quella quotidiana manutenzione degli affetti che è la nostra vita. 

Cosa consiglierebbe ai docenti per rendere il proprio metodo più aderente alle esigenze culturali degli attuali adolescenti?
Consiglierei di leggere molto in classe, ad alta voce, di farli scrivere e di discutere insieme di quello che si è scritto. So che tanti insegnanti lo fanno, mettendoci passione e interesse, ma tutto questo può risultare poco utile senza una seria riforma dei programmi scolastici che ci svincoli da un tempo che i nostri ragazzi avvertono come inesorabilmente lontano e drammaticamente poco comunicativo.

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Fuori Registro, Scuola Twain
Scuola Twain ha anche una piazza virtuale di discussione, l’Agorà, curata da Alberto Bullado, a cui abbiamo chiesto di descriverne i contenuti.

Chi si confronta nell’Agorà di Scuola Twain?
I numerosi collaboratori, per la maggior parte professionisti del settore (letteratura, editoria, scuola, giornalismo, blogosfera) che hanno deciso di entrare a far parte del progetto Scuola Twain. Oltre ai consueti interventi di Giulio Mozzi e Gian Paolo Serino, potete leggere molti altri articoli firmati da professionisti come Livio Romano, Edoardo Brugnatelli, Lorenzo Mazzoni, Federica Campi, Graziano Dell’Anna, Massimiliano Santarossa, Emanuele Zinato, Federica Sgaggio, Anna Mioni, Heman Zed.

Qual è una delle discussioni più interessanti che si sta sviluppando nella piazza virtuale di Agorà?
Su tutte direi la promozione della lettura nella scuola, che è uno delle mission fondamentali di Scuola Twain. Abbiamo pubblicato diversi interventi sul tema che hanno avuto il riscontro maggiore in termini di visualizzazioni e condivisioni. Da questo punto di vista, Agorà Twain funge da megafono e da piazza virtuale: raccogliamo proposte, pareri e critiche. L’obiettivo comune è quello di promuovere un aggiornamento delle dinamiche formative inerenti alla lettura e alla scrittura all’interno delle scuole.

Per chi scrive l’Agorà?
Ci rivolgiamo a un pubblico formato per lo più da appassionati, docenti, studenti e genitori con l’obiettivo di ricucire una spaccatura che a nostro modo di vedere si è verificata nel nostro Paese molti anni or sono e che separa il mondo dell’istruzione da quello della cultura e della comunicazione. In tal senso Agorà Twain propone anche dei contenuti organizzati in determinate rubriche che gettano uno sguardo su quanto avviene all’estero e che prestano attenzione alle nuove tecnologie. Per di più, a far la parte del leone, ci sono i nostri consigli letterari, volti a delineare una sorta di canone composto da classici contemporanei da proporre ai ragazzi.

Quali sono le prospettive di crescita di Agorà?
Le medesime di Scuola Twain, ovvero molte. Scuola Twain è un progetto che sta stringendo delle importanti partnership, da quest’anno ampliato su scala nazionale. Per quanto riguarda Agorà Twain, prossimamente incrementeremo il numero di interviste a scrittori, editor e agenti letterari, e di testimonianze provenienti dalle classi che hanno avuto già esperienze con i nostri corsi.

Come rimanere in contatto con Scuola Twain?
Per essere aggiornati sulle nostre attività vi consiglio di seguire la nostra pagina Facebook e il nostro profilo Twitter che sono degli ottimi strumenti per interagire. Oppure, è possibile inviare dei messaggi alla nostra redazione compilando questo form. Invece, per aderire a Scuola Twain prenotando dei corsi per il prossimo anno scolastico, è necessario seguire queste semplicissime istruzioni.

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