Entriamo, sediamo al bancone e ordiniamo un bicchiere di vino rosso. Sono con un’autrice da noi pubblicata: dobbiamo chiacchierare e il rosso facilita la conversazione.
“E la presentazione del libro? – le chiedo – Ti sei trovata bene con la giovane interlocutrice? Le domande erano interessanti?”
Mi guarda perplessa. “La presentazione è andata bene, gente attenta e interessata, ma mi sembrava che non si parlasse del mio libro…sono emersi messaggi che io non credevo neppure di aver inserito.”
Mi incuriosisco: “Ad esempio?”
“Io ho scritto sulle difficoltà del vivere quotidiano, sulle nostre vite metropolitane, sul rapporto con l’altro, sui piccoli gesti…” beve un sorso e continua “invece, la maggior parte delle domande si rivolgevano al tema della presenza o meno di solidarietà femminile nelle vicende dei protagonisti. È strano – prosegue – non era nelle mie intenzioni sviscerare questo tema, semmai direi quasi il contrario: le difficoltà dell’essere umano, senza distinzione di genere.”
Anna Chiello
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